Per Silenzi si scomoda la storia

Dopo sedici anni il Toro ha di nuovo un attaccante in testa alla classifica cannonieri e fioriscono i paragoni Dopo sedici anni il Toro ha di nuovo un attaccante in testa alla classifica cannonieri e fioriscono i paragoni Per Silenzi si scomoda la storia Graziani: che bravo, in fondo mi assomiglia TORINO. Sedici anni fa: nel calcio, dove già un solo mese rappresenta uno spazio di tempo siderale, risalire indietro sino al 1977 equivale a un tuffo in un'epoca remota, un po' come se tornassimo al Pleistocene. Andrea Silenzi ha reso possibile questo viaggio a ritroso: grazie al rigore trasformato contro la Lazio è il Re, almeno per una settimana, dei bomber: l'ultimo granata a cingere la corona era stato Graziani, per l'appunto nel maggio di 16 anni fa, quando vinse la classifica cannonieri con il Toro dei 50 punti. A quell'epoca Silenzi portava i calzoni corti, faceva la quinta elementare a Ostia, per lui Graziani era una figurina per i giochi con i compagni di classe. Poi, ricorda il cannoniere, divenne un idolo da venerare all'Olimpico, «quando guidava l'attacco della mia Roma scudettata e finalista sfortunata in Coppa Campioni contro il Liverpool». Da quel lontano campionato del 1977, ultimo di una serie favolosa caratterizzata dalle prodezze dei gemelli del gol Pulici e Graziani, mai più un torinista era salito da solo sul trono dei marcatori. Quindi Silenzi, calciatore gentiluomo, è protagonista di una piccola, grande impresa. Ne sono stupiti tifosi e critica, non il diretto interessato. «Questo primato, oh, mi raccomando, non dimentichiamo mai che è provvisorio, è il giusto premio ai miei sacrifici. Che debbo dire? Speriamo di continuare così». Via, davvero non è sorpreso, almeno un briciolo? Insomma, se in estate le avessero pronosticato un simile aureo rendimento, che cosa avrebbe risposto? «Avrei risposto di lasciar perdere con questi discorsi perché il mio obiettivo era di conquistare un posto in squadra: sa, allora ero l'ultima ruota del carro...» Non sono frasi di maniera: a luglio, l'Andrea era considerato poco, se non zero: una stagione trascorsa per lo più in panchina, dopo le altre due incolori vissute a Napoli, ne avevano fatto una comparsa, la tripletta con cui aveva regalato la Coppa Italia a Mondo e banda non era sta- ta sufficiente a fissare il Colosso nell'affetto dei cuori granata e nella stima della critica. In quella dell'Emiliano chissà? Forse sì. Quando la squadra si ritrovò per il ritiro estivo il bomber dalle polveri bagnate chiese un colloquio con l'allenatore, ne uscì rinfrancato. Da allora, ecco la metamorfosi, ecco il centravanti che a Reggio Emilia segnò 23 volte vincendo la classifica marcatori della serie B: ecco la mondonicense definizione-investitura: «Per noi Andrea è indispensabile, il Torino non può fare a meno di lui». Infatti: 11 partite, 9 centri. Undici partite, e non dodici, avete letto bene: il Re dei marcatori ha saltato, per infortunio, l'incontro con il Parma quando Asprilla affondò il Toro con tre gol uno più bello dell'altro. Certo, sarà un caso, ma l'unica assenza del centravanti è coincisa con l'unica autentica disfatta della banda dell'Emiliano che le altre sconfitte (Juve, Sampdoria e Cagliari) sono state tutte di misura e più che onorevoli. Ovviamente, il capocannoniere ribadisce che si tratta solo di casualità, elogia Carbone «il migliore in campo», gongola nell'apprendere che ha ringiovanito i tifosi granata di 16 anni, riportandoli ai fasti di Graziani. E gongola anche il vecchio Ciccio. Da Arezzo sorride: «Che enorme piacere sentire che un altro del Toro è in testa alla classifica cannonieri: Silenzi sta dimostrando che se gli si dà fiducia è capace di belle cose. Come gioco ci assomigliamo un pochino, in Andrea rivedo un po' del mio opportunismo, della mia capacità di sfruttare i palloni alti e le situazioni in area». Parole belle, gentili ma, a nostro avviso, il bomber granata di ieri e quello di oggi sono diversissimi. Zaccarelli, che costruì 21 SE BEPPE SAVOLDI 12" A RETI 10 TINA 8 7 7 7 7 8 12 12 tanti palloni d'oro per Graziani, concorda: «Ciccio era più tecnico, Silenzi ha molto della sua generosità così come ha molto dell'egoismo di Pulici, l'egoismo del bomber nato». Graziani, Pulici, i gemelli del gol. Quali paragoni evoca la piccola-grande impresa di Silenzi: forse c'è dell'esagerazione in tutto questo, ma si sa il calcio è volubile e aulico, oggi ti deprime, domani t'esalta. Silenzi ha sperimentato quest'altalena, non se ne lascia più sedurre, si limita a professare cauto ottimismo («Se sto bene e gioco farò altre reti») e nel tornare alla lettura di un romanzo di Pasquale Festa Campanile, toh un bomber amico dei libri, sospira allegro: «Però, ho emulato Graziani, mica è piccola cosa». Altro che piccola cosa: ha realizzato uno dei sogni che si cullano da bambini, diventare come i propri idoli. Claudio Giacchino H CAPOCANNONIERI DEL TORO STAGIONE GIOCATORE : RETI 1946-47 MAZZOLA V. 29 1972-73 PULICI 17 1974-75 PULICI 18 1975-76 PULICI 21 1976-77 GRAZIANI 21 N.8 :NEL 1972-73 PULICI CONCLUSE CON GLI STESSI GOL DI RIVERA E BEPPE SAVOLDI I CANNONIERI DOPO LA 12" STAGIONE GI0CAT0RE SQUADRA RETI 1988- 89 CAR EC A NAP0LI 10 1989- 90 BAGGK) R. flORENTINA 8 1990- 91 CI0CCI CESENA 7 1990-91 MATTHAEUS INTER 7 1990-91 MELLI PARMA 7 1990- 91 PI0VANELLI PISA 7 1991- 92 VANBASTEN MILAN 8 1992- 93 SIGN0RI LAZI0 12 1992-93 VANBASTEN MILAN 12