Enichem a caccia di soldi

Tagli in arrivo: via altri 5-6000posti? La chimica di Stato si appella alle banche. Colitti: con l'Ici nessun divorzio in vista Enichem a caccia di soldi Tagli in arrivo: via altri 5-6000posti? LONDRA. Razionalizzare per riguadagnare competitività e attrarre i capitali privati necessari al processo di ristrutturazione: e questa la ricetta per riequilibrare i conti dell'Enichem illustrata dal presidente della società Marcello Colitti al convegno sull'industria petrolchimica organizzato a Londra dal Financial Times. Soffermandosi sulle prospettive di mercato per l'Enichem dopo la privatizzazione, Colitti ha detto: «Ci piacerebbe che gli investitori privati accorressero in massa offrendoci capitali da investire. Ma prima che questo accada, dovremo dedicare molti sforzi alla riorganizzazione». Smentendo voci di un possibile divorzio con l'Ici britanni¬ ca che con l'Enichem è impegnata nella joint venture Ève («La nostra strategia europea è fondata su joint ventures di questo tipo»), Colitti ha spiegato che, oltre a fornire parte dei capitali necessari, le grandi banche possono contribuire alla riorganizzazione dell'industria chimica europea attraverso i finanziamenti per progetti: «Anche nelle imprese in rosso ci sono aree che vanno bene». La necessità di una razionalizzazione delle attività chimiche, ha sottolineato Colitti, è avvertita da tutte le industrie europee del settore. E a fronte di situazioni «irrazionali», sarà necessario intervenire a quattro livelli: 1) tornando ad una logica dei profitti e non del vo¬ lume; 2) riducendo i costi; 3) chiudendo gli impianti che costituiscono capacità eccedenti; 4) ampliando la dimensione delle imprese attraverso fusioni. Chiudere gli impianti, Colitti ne e consapevole, sarà il passo più difficile. A questo proposito, suggerisce il presidente dell'Enichem, dovrebbero essere messe in atto senza indugi le proposte di creare un fondo settoriale finanziato dalle società, controllato dalla Cee e gestito dalla associazione di produttori petrolchimici, che dovrebbe regolamentare la produzione di etilene. A breve termine è stata avviata la riduzione del 20% dei costi fissi che comporta una riduzione della forza lavoro, la chiusura di siti e la vendita di impianti. Tremila lavoratori sono già in cassa integrazione. Altri posti di lavoro potrebbero rivelarsi ridondanti ma essere successivamente riassorbiti: «Guardando staticamente alla situazione Enichem, l'eccesso dei costi fissi si potrebbe calcolare attorno ad altri 5-6000 posti di lavoro ridondanti. Questo non significa però che essi non verranno riassorbiti grazie alle alleanze attualmente in fase di studio», ha concluso Colitti. [r.e.c] Marcello Colitti presidente dell'Enichem

Persone citate: Colitti, Marcello Colitti

Luoghi citati: Londra