Anche il sindacato tedesco licenzia di E. N.

Mentre la Volkswagen preme per ridurre salari e orari nei suoi stabilimenti Mentre la Volkswagen preme per ridurre salari e orari nei suoi stabilimenti Anche il sindacalo tedesco licenzia Ilpotente Dgb riduce (10%) il personale BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La recessione e la crisi non risparmiano i sindacati tedeschi, che per la prima volta nella loro storia licenzieranno centinaia di dipendenti. La centrale federale «Dgb», che conta oltre nove milioni e mezzo di iscritti, ridurrà il personale del dieci per cento, ha annunciato il suo presidente Heinz Werner Meyer in un'intervista pubblicata ieri dal «Sonntag Express» di Colonia. Perderanno il posto oltre 260 persone. Nel piano di risparmio anticipato da Meyer rientra anche un taglio all'interno della direzione, i cui membri saranno ridotti da otto a cinque. Di fronte alle difficoltà di bilancio, anche l'«Hbv», un sindacato di categoria che raggruppa i lavoratori del commercio, delle banche e delle assicurazioni, ha deciso tagli al personale. Senza cercare un accordo con gli interessati, l'organizzazione manderà a casa sei dipendenti, tutti occupati nelle regioni orientali. Per rimettere in sesto il bilancio, l'«Hbv» dovrà attingere quest'anno alle proprie riserve per sei milioni di marchi. Nella stessa intervista, Meyer si è detto favorevole alla riduzione dell'orario settimanale a 28,8 ore, se la «settimana di quattro giorni» potrà davvero consentire di evitare licenziamenti nell'industria. Ma pur considerando «impossibile» il mantenimento pieno dei salari, secondo Meyer una riduzione del venti per cento è «indiscutibile». Proprio sull'entità dei tagli salariali si sono interrotte venerdì sera le trattative alla «Volkswagen», che per prima ha proposto l'adozione della settimana cortissima in tutti i suoi stabilimenti tedeschi. I colloqui riprenderanno domani, ma fonti aziendali si dicono ottimiste su un loro rapido successo: secondo la bozza d'intesa pubblicata giovedì scorso da un quotidiano economico, l'accordo sulla settimana di quattro giorni entrerebbe in vigore il primo gennaio prossimo e avrebbe validità soltanto per due anni, fino alla fine del 1995. [e. n.]

Persone citate: Heinz Werner Meyer, Meyer