Se 48 ore vi sembrano troppe
r I ministri finanziari decidono sul maxi-piano di Delors per il lavoro Se 48 ore vi sembrano Bruxelles fissa l'orario di lavoro unico BRUXELLES. Dopo le parole, i fatti. L'Europa corre al capezzale dell'occupazione. Sarà infatti essenzialmente dedicata all'esame della bozza del «Libro bianco» su «crescita, competitività e occupazione», preparata dalla commissione europea sotto la diretta responsabilità del presidente Jacques Delors, la sessione di oggi a Bruxelles dei ministri dell'Economia e delle Finanze dei Dodici. Oltre al dossier «libro bianco», un maxipiano per creare 20 milioni di posti lavoro, di cui la commissione ha già approvato nei giorni scorsi la parte macroeconomica del documento con cui l'Europa intende definire il suo modello di crescita futuro, i ministri - per l'Italia sarà presente Piero Barucci - saranno chiamati ad esaminare gli orientamenti attuali delle politiche economiche degli Stati dell'unione europea. Domani invece sarà la volta del Consiglio sociale europeo che dovrà sciogliere un nodo di grande rilievo: l'orario unico di lavoro per tutta l'Europa. La commissione ha aggiornato il progetto di direttiva accogliendo in tutto o in parte gli emendamenti apportati dal Parlamento europeo ed ora il nuovo testo va alla approvazione dei ministri del Lavoro, a maggioranza qualificata, in base all'art. 189 del Trattato Cee. Punto chiave della direttiva è la durata massima del lavoro settimanale, 48 ore, straordinari inclusi. Tuttavia, sempreché siano i la- voratori a chiederlo, ogni Stato membro ha la facoltà di ammettere orari superiori. L'eccezione ha notevole rilievo in quanto il Paese che se ne avvarrà guadagnerà in competitività, come è già il caso della Gran Bretagna che ha ottenuto una deroga decennale. L'Europarlamento aveva chiesto di limitare l'eccezione a tre anni, proprio al fine di evitare casi di dumping sociale, ma senza successo. L'Italia attraverso il ministro Giugni ha esplicitamente dichiarato che in ogni caso non si avvarrà della deroga che permette di estendere l'orario di lavoro settimanale oltre le 48 ore. Il riposo giornaliero avrà un minimo di 11 ore consecutive che, se abbinate alla sosta settimanale (24 ore, di norma la domenica) diventano 35. L'Europarlamento ne chiede 36. Per le ferie sono previste quattro settimane che, in caso di mancato godimento, non dovranno essere pagate. L'orario notturno non può superare le otto ore. Per motivi di salute il lavoratore può chiedere di essere trasferito ai turni diurni e l'Europarlamento aggiunge che ciò deve avvenire in tempi brevi e con l'intervento dei sindacati qualora il lavoro di notte sia prassi abituale da parte dell'azienda. Su tutta la materia le condizioni di maggior favore esistenti verranno conservate. Numerose le eccezioni previste per i periodi di riposo e per il lavoro notturno. A seconda dei casi riguardano i dirigenti di azienda, gli addetti ai servizi religiosi, il personale dei porti e degli aeroporti, gli ospedali e le ambulanze, la stampa ed i servizi audiovisivi, le poste e le telecomunicazioni, i pompieri, il gas, l'acqua, l'elettricità, l'agricoltura ed il turismo. Per tali deroghe l'Europarlamento chiede l'accordo tra le parti sociali e, per i trasporti, direttive specifiche. La proposta prevede anche una revisione al termine di sette anni dalla sua entrata in vigore. L'Europarlamento ha del tutto soppresso l'articolo nell'ipotesi che le norme siano da considerare definitive. Sta ora al Consiglio decidere. [r. e. s.] Jacques Delors
Persone citate: Delors, Giugni, Jacques Delors, Piero Barucci
Luoghi citati: Bruxelles, Europa, Gran Bretagna, Italia
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