Il gelo tra i killer di Sarajevo

Bombe su Mostar uccisa una bambina EX JUGOSLAVIA Bonn e Parigi, con l'appoggio russo, propongono di abolire l'embargo contro Belgrado Il gelo tra i killer di Sarajevo Ancora bloccatigli aiuti umanitari SARAJEVO. Il gelo sta stringendo in una morsa la capitale bosniaca. Ieri il termometro è sceso a - 6°. L'acqua è distribuita a singhiozzo, l'elettricità non basta neanche a soddisfare le necessità prioritarie come quelle degli ospedali. Combustibile da riscaldamento, neanche a parlarne: eppure c'era stato due giorni fa un accordo tra serbi e musulmani per la ripresa della distribuzione del gas. Una delle tante intese siglate ma non rispettate, almeno per ora. E se questa è la situazione nella capitale, nelle zone rurali è ancora peggio. Sono due milioni settecentomila i civili la cui sopravvivenza, in questo inverno arrivato con tragico anticipo, dipende dagli aiuti umanitari, che, malgrado l'intesa siglata dai leader giovedì scorso a Ginevra, non accennano a riprendere. Potrebbero ripartire mercoledì, dice l'Unprofbr; ma l'Unhcr (alto commissariato Onu per i profughi) fa sapere di non esserne informato. La verità è che tutto dipende dalla capacità dei vertici di imporre ai capi locali il rispet¬ to dell'intesa. Ma la diplomazia incalza gli eventi. Ed è l'Europa ora in primo piano. Oggi a Lussemburgo si riuniranno i ministri degli Esteri comunitari per valutare la situazione nella ex Jugoslavia. Non sarà un incontro di routine. Sul tavolo dei capi della diplomazia dei dodici ci sarà una proposta franco-tedesca sponsorizzata da Mosca. L'ipotesi prevede un alleggerimento delle sanzioni alla Serbia se saranno fatte concessioni territoriali ai musulmani in Bosnia, e si apriranno strade per un'intesa con la Croazia per quantro riguarda la regione della Krajina, dove la maggioranza serba ha chiesto la secessione. Belgrado - stremata da 18 mesi di embargo, ed anche avendo ottenuto sul campo quasi tutto quanto si proponeva - ha detto sì. Ma Zagabria dice no, e non a caso. L'ipotesi franco-tedesca, infatti, prevede anche un allargamento delle sanzioni alle altre parti in conflitto, se emergesse che è per loro responsabilità che l'intesa di pace non viene raggiunta. I musulmani appaiono divisi. E mentre la diplomazia tenta nuove strade, la guerra continua. Ieri una bimba di 12 anni è stata uccisa a Mostar durante un attacco dell'artiglieria croata. I combattimenti continuano in tutta la Bosnia centrale rendendo ancora più disperata la situazione dei civili. [e. st.] Bombe su Mostar uccisa una bambina Due immagini della morsa di gelo che sta paralizzando la Bosnia