Napoli vince Bassolino ma il msi è primo di Giuseppe Zaccaria
In testa il candidato delle sinistre e dei Verdi che secondo le proiezioni sfiora il 49 per cento In testa il candidato delle sinistre e dei Verdi che secondo le proiezioni sfiora il 49 per cento Napoli, vince Bassolino ma il itisi è primo Alessandra Mussolini: grazie nonno NAPOLI DAL NOSTRO INVIATO La sera del 20 ottobre 1921 l'onorevole Benito Mussolini uscì sotto la pioggia dal Grande Albergo Vesuvio, e sul marciapiede di via Partenope diede il via con ampio gesto a quella che otto giorni più tardi sarebbe passata alla storia come marcia su Roma. Pioveva anche ieri, quando uscendo dal portone dello medesimo albergo l'onorevole Alessandra Mussolini ha dato il via al quella che secondo lei sarà marcia a destra del Centro-Sud. Che ce la faccia è molto difficile. A Napoli, come era ampiamente prevedibile, il primo turno delle comunali è stato monopolizzato dalla sua figura, mentre quella di Antonio Bassolino, candidato della sinistra e dei «verdi», era rimasta quasi in ombra. Eppure secondo le prime proiezioni Bassolino ha sfiorato un'affermazione che nessuno avrebbe osato pronosticare: se ha ragione la Doxa, il grigio uomo d'apparato ha sfiorato il 49 per cento, una manciata di voti in più e adesso avrebbe potuto celebrare come Leoluca Orlando. Adesso l'uomo d'apparato sprizza soddisfazione: «Ringrazio gli elettori, siamo molto al di là degli schieramenti di partenza. Come continuavo a dire da mesi,la battaglia è fra me e la Mussolini, non fra due estremismi. Lo scontro è fra una Napoli democratica e progressista ed un'estrema destra dietro la quale si nascondono alcuni dei grandi inquisiti. Esiste in varie parti del paese il rischio della destra fascista, ma Napoli vuole guardare in avanti ed io sono fiducioso che una grande maggioranza di cittadini onesti vuole cambiare per dare un nuovo volto alla città, e lanciare un messaggio di unità rivolto a tutto il paese». La nipote del Duce è un po' delusa, ma sa di avere ancora diverse carte da giocare. Alle dieci di sera, dinanzi al primo sondaggio ha avuto una reazione da bambina smarrita: «Possibile?». Poi però si è ripresa. Prima dichiarazione a beneficio della stampa straniera: «Sono fiera di mio nonno: se questa sera sono riuscita a conquistare il ballottaggio lo devo anche a lui. Da Bassolino paiono separarla parecchie migliaia di voti: dovrebbe essersi attestata intorno al 30 per cento. Ma attenzione, tutto si basa su un «exit poli» che mai si era annunciato così scivoloso, e fra poco vedremo anche perché Le proiezioni della Cirm indicano per esempio un distacco enormemente più contenuto (31 per cento per Bassolino, 28 per la Mussolini). La trionfatrice mancata indossa un tailleur grigio, è molto elegante, molto truccata, molto delusa. Però rilancia: «E' un risultato che mi dà entusiasmo: essere andata al ballottaggio significa aver battuto la partitocrazia, il partito aveva il cinque per cento dei voti e adesso arri- va al trenta. Al Centro-Sud il movimento sociale diventa un punto fermo contro le idee secessioniste della Lega, un argine contro le follie di Miglio e di Bossi». Dal nonno la ragazza deve aver preso il carattere. Quando le chiedono come si comporterà in vista del ballottaggio, alla depressione reagisce con una sferzata d'orgoglio: «Come ho fatto finora: girando in tutti i quartieri, popolari e non, incontrando la gente. Una cosa non farò di certo: non cercherò alleanze. Non stringerò mai la mano ha chi ha ridotto Napoli in queste condizioni». Comunque si concluda il bal¬ letto delle cifre, per la città si apre dunque una fase che definire delicata sarebbe un eufemismo. Se le indicazioni di questa notte saranno confermate, con quel trenta per cento la nipote del Duce si scopre più o meno in linea con le previsioni dei sondaggi, ma nello stesso tempo motore del più grande successo elettorale mai raggiunto dal Msi a Napoli. E il Movimento Sociale, che si scontrava con una serie di coalizioni, in città diventa largamente il primo partito. Sotto il maxischermo che per tutto il pomeriggio era servito a seguire «Novantesimo minuto», nella federazione di piazza Dante adesso le truppe missine festeggiano come non accadeva dai tempi in cui il partito aveva un altro nome, e i suoi aderenti si riunivano non in piazza Dante ma in piazza Sansepolcro. Era dal 1952 che il Msi napoletano non contava tanto, ed allora per raggiungere 28 seggi in consiglio comunale e un vice- sindaco, l'avvocato Foschini, aveva dovuto allearsi con i potenti monarchici di Covelli. Ventotto anni dopo, nell'80, con un capogruppo del peso di Almirante, da solo il partito aveva ottenuto diciotto consiglieri. Adesso, col premio di maggioranza potrebbe raggiungere i 35 seggi, una forza determinante, comunque si svolga il «testa a testa» del 6 dicembre. La distanza fra i due candidati, peraltro, potrebbe rivelarsi meno ampia di quanto dicono le prime proiezioni, e le esperienze dello scorso giugno (soprattutto quella di Catania) hanno dimostrato che in casi del gf"~ re a raccogliere i _J esclusi è soprattutto ^(outsider». Quando poi l'«outsider» continua ad essere seguita passo per passo da giornali e tv di tutto il mondo, il successo di ieri diventa qualcosa di più di una rafforzata candidatura a sindaco. Ieri, dopo una giornata a Boma, Alessandra Mussolini è stata tampinata lungo l'intera autostrada da «troupes» che aspiravano all'immagine rubata, attesa al casello dalla Fininvest, braccata dalla Rai che ha strappato la palma della prima dichiarazione da «finalista» alle tv tedesca, francese e coreana. Il secondo rilievo che è già possibile compiere riguarda la distribuzione del voto: a Napoli, quasi l'ottanta per cento dell'elettorato ha votato o per la Mussolini o per un «cartello delle sinistre» di cui fanno parte anche formazioni in via di scioglimento. La battaglia vera comincia adesso: sfiorata la clamorosa affermazione, a Bassolino toccherà di gestire l'imbarazzante trama delle alleanze che devono metterlo al riparo dalle sorprese del 6 di dicembre. Alessandra Mussolini, per ora, può cavarsela solo con le battute. Dedicata a Martinazzoli: «Sono curiosa di vedere cosa troverà lui, adesso, nelle mutande della de». Giuseppe Zaccaria La nipote del duce a Martinazzoli: «Voglio vedere che cosa troverà lui dopo questo voto nelle mutande del suo partito» Ultimo bagno di folla prima del voto per Alessandra Mussolini A destra Antonio Bassolino
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