Strade garages personali
Un convegno per ridurre la congestione del traffico in città Un convegno per ridurre la congestione del traffico in città Strade, garages personali «Iparcheggi? Certo, ma in periferia E chi va in centro paghi il pedaggio» Per decongestionare la città, per eliminare la piaga delle auto in seconda e terza fila, non sono necessari parcheggi in centro che attirerebbero ancor più il traffico, ma in periferia, dove chi arriva dall'esterno possa lasciare l'auto. In città si devono costruire garages dove i torinesi possano «far riposare la macchina, da usare nel contesto urbano solo quando sia indispensabile». Lo afferma la Rete che ieri ha tenuto un seminario su «Auto e città», ossia su come far convivere persone e maccchine. I torinesi ne posseggono mezzo milione, altre 200 mila entrano ogni giorno in una Torino già affollatissima: se circolassero tutte sarebbe paralisi. Le auto ferme sono, nella stragrande maggioranza, «abbandonate» in strada notte e giorno. Le strade del «labirinto Torino», messe in fila, formano un rettilineo di 1250 chilometri; le auto ne formerebbero un secondo lungo duemila chilometri: «La distanza tra la Mole e la Cirenaica» osserva Angelo Tartaglia, capogruppo della Rete in Sala Rossa, che ieri insieme con tecnici e ambientalisti ha tentato di fare il punto sul rapporto tra auto e vivibilità dell'ambiente, «senza preconcetti ideologici». Se non è vero che la macchina «è il mostro che ci imprigiona in un traffico sempre più congestionato, è però vero che per uscire dalla morsa è necessario razionalizzare l'esistente, ovvero la circolazione». Come? Obbligando i privati a costruire garages, rimesse di caseggiato, facendo costruire i parcheggi non in centro ma in periferia, hanno spiegato Paini, del centro studi ((Automobileterritorio», Giorno e Santel della Legambiente e Lonardi, docente universitario. Si potrebbe studiare - ha detto Tartaglia - un servizio di navetta, gestito da privati, che consenta di prenotare bus per il trasporto collettivo dai parcheggi periferici al centro. Si potrebbe far pagare pedaggio a chi vuole arrivare con l'auto in via Roma. «In tal modo, in centro, entrerebbe chi ne ha davvero bisogno e non gli impiegati che lasciano la macchina in sosta per sei-otto ore, trasformando il suolo pubblico in garage personale». L'assessore ai Trasporti Corsico ha promesso che aumenteranno i controlli: «Faremo rispettare i divieti di transito nelle corsie e nelle strade destinate ai mezzi pubblici. A conti fatti, se tutti rispettassero la segnaletica, l'Atm potrebbe offrire un servizio migliore riducendo il deficit di 10 miliardi l'anno». Giuseppe Sangiorgio I torinesi posseggono circa mezzo milione di vetture, altre 200 mila entrano ogni giorno in una città già affollatissima. Le strade di Torino, messe in fila, formano un rettilineo di 1250 chilometri Le auto ne formerebbero un secondo lungo 2 mila
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