Finite le occupazioni si ritorna in classe

Coordinamento '93: chi sono, cosa vogliono Coordinamento '93: chi sono, cosa vogliono Finite le occupazioni si ritorna in classe Sono finite le occupazioni e le autogestioni, domani si torna in classe. L'hanno deciso i ragazzi dell'Avogadro che stanno preparando un documento sulla riforma da distribuire nei prossimi giorni. Ed anche i giovani del Peano, dopo aver controllato le due palestre provvisorie (in via Thouar e corso Taranto) e in attesa di una soluzione definitiva. Si conclude l'autogestione al Gobetti Marchesini dove, con la mediazione dei genitori, sono rientrate le minacce di provvedimenti disciplinari. Si conclude anche allo sperimentale di Caluso dove la protesta ha impegnato soltanto i pomeriggi. E' il momento della riflessione, con la speranza che «le richieste diventino corali con una grande manifestazione» alla quale sta pensando il Csb, coordinamento studentesco di base. Che cos'è il coordinamento del 1993 lo spiegano Simone Corelli, Luca Miano e Massimo Corcione, tutti dell'istituto tecnico Pininfarina. «Nasce a settembre per iniziativa di alcuni di noi delle superiori e di qualche universitario in seguito alle proteste per i tagli di classi. Soltanto insieme e in tanti si può costruire. L'impegno è nella scuola, ma anche nel sociale a fianco dei soggetti deboli». Come e dove vi incontrate? «Per ora nel sottoscala di Palazzo Nuovo: è sempre aperto, ci possono andare tutti. Vorremmo una sede in centro dove poterci riunire a lavorare. Nell'attesa ci si contatta con il passa parola telefonico, si va di fronte alle scuole dove ci sono contestazioni». Quanti siete? «Pochi perché da poco abbiamo iniziato, ma lavoriamo per essere presto in tanti. Il coordinamento è aperto a tutti. Questo è il nostro concetto di base: nessuna struttura burocratica né gerarchia, chiunque può partecipare. Tutti hanno gli stessi diritti, ma naturalmente anche il dovere di mantenere fede all'impegno che si assume. Non ci appoggiamo a nessun partito, né desideriamo protezioni. Non pensiamo alla rivoluzione. Vorremmo, a livello cittadino, organizzare proteste pacifiche per difendere gli interessi degli studenti». Avete qualche riflessione concreta sulla riforma? «Noi desideriamo una riforma, ma non quella in discussione. Ad esempio l'innalzamento dell'obbligo non vogliamo che si riduca ad un parcheggio per ragazzi fino a 16 anni al solo fine di spostare di due anni la riceca del lavoro. Siamo favorevoli a una più profonda cultura umanistica, ma non a scapito di chi ha scelto gli istituti industriali. Le aspirazioni di chi vuol diventare un tecnico devono essere rispettate proprio nel settore della preparazione specifica». Come si esprime il vostro impegno nel sociale? «Aiuto a chi soffre per l'emarginazione, a chi è vittima dello spaccio della droga. C'è chi partecipa alle iniziative del Gruppo Abele, chi lavora con Arcigay nelle iniziative a favore dei malati di Aids». Maria Valabrega

Persone citate: Avogadro, Gobetti, Luca Miano, Marchesini, Maria Valabrega, Massimo Corcione, Peano, Simone Corelli

Luoghi citati: Caluso