«Nelle carceri una polveriera»

«Nelle carceri una polveriera» Denuncia di agenti e giudici «Nelle carceri una polveriera» Detenuti messi a dormire su materassini nelle sale colloqui con magistrati e avvocati. La sezione «nuovi giunti» - con venti celle e quaranta posti-letto - gremita da 120-130 reclusi. Nei giorni scorsi nel carcere delle Vallette, costruito per 750 «ospiti», ne erano stati sistemati 1579. Più del doppio. Gli agenti di custodia, intervenuti al convegno dell'Istituto Gramsci, hanno lanciato l'allarme: «Così non si può andare avanti. Si rischia di saltare su una polveriera. Le risse sono all'ordine del giorno per la promiscuità fra gruppi etnici diversi e soprattutto a causa dell'esasperante affollamento che limita i movimenti. Sono in aumento anche i casi di autolesionismo. In particolare fra gli extracomunitari, che si svenano con grande facilità. Anche con le scatole del tonno». Si è sottolineato che nelle carceri piemontesi i permessipremio sono diminuiti del 60 per cento negli ultimi quattro anni. Dal tavolo degli oratori, nella sala dell'Antico Macello di Po, il giudice Elvio Fassone, del Consiglio superiore della magistratura, rilancia la preoccupazione degli agenti: «La situazione non è più governabile. Si è appena usciti da un pacifico sciopero dei detenuti, ma vi sono forti interessi perché le cose degenerino. La criminalità organizzata, in grave difficoltà, può strumentalizzare questo acutissimo stato di tensione. Il ministro Conso sta preparando un decreto legge. Punta a ridurre la quantità della pena attraverso misure come il potenziamento del beneficio della liberazione anticipata da 45 a 60 giorni il semestre: un terzo della pena. A mio giudizio, oltre che di un indulto mascherato, si tratterebbe di un atto anticostituzionale. Non bisogna allargare lo scarico, ma chiudere i rubinetti. Ad un certo tipo di condannati proporrei di svolgere lavori socialmente utili in alternativa alla reclusione in carcere». Le parole del magistrato cadono come pietre su una platea attonita di operatori penitenziari frustrati dalla fatica quotidiana di gestire i brandelli di una riforma - quella che porta il nome dell'ex senatore Gozzini - che avrebbe dovuto essere attuata in una situazione ideale delle carceri, con circuiti differenziati di pena per ladruncoli e mafiosi, ed è invece ridotta ad una bolgia infernale che stritola i più deboli. Alle Vallette, la settima sezione è stata riservata ai detenuti considerati psicolabili, fra i quali frequenti sono i tentativi di suicidio. Una soluzione per prevenire il peggio. Ma le situazioni a rischio si moltiplicano. «Quasi la metà dei detenuti sono tossicodipendenti e più di duecento, il 1415 per cento, sono extracomunitari - aggiunge un altro agente -. Il progetto iniziale era di separare i vari gruppi, è stato impossibile. L'emergenza c'è pure per noi che siamo costretti a dormire in ottocento in due casermette con 500 posti-letto». Il lavoro è il grande problema ed è stato l'argomento della ricerca del prof. Luigi Berzano, «La pena del non lavoro», che ieri è stata presentata dalla prof. Dora Marucco e da Luca Nicolotti. L'autore: «C'è una forte differenziazione di risorse fra i detenuti. In particolare è emerso che un 13-15 per cento non può contare su niente e nessuno, ed è destinato all'emarginazione una volta fuori del carcere». I detenuti in attesa di giudizio sono il 60 per cento e vanno e vengono, ma fra i definitivi il lavoro è conteso e ha provocato forti tensioni fra italiani ed extracomunitari. Ha concluso l'avvocato Bianca Guidetti Serra: «Al 12 dicembre scorso risale un accordo fra Regione e ministero per riaprire metà delle Nuove. I lavori non sono ancora cominciati». Gli agenti di custodia del coordinamento Cgil: «Vi sono istituti chiusi, come quelli di Casale, Novi e Tortona, che potrebbero tornare di nuovo utili. Ma per quante carceri si riaprano non basterà». Alberto Gaino IN PIEMONTE DETENUTI NELLA REGIONE 4344 |al 15 ottobre 1993] 1805 alcoldipendenti o tossicodipendenti: 40% 313 HIV positivi: 17%' PERMESSI - PREMIO 1989 7043 1990 4855 31% 1991 2680 44% 1992 2424 10% SEMILIBERTA' 1989 175 1990 135 1991 126 1992 115 1993 [10 semestre] 74 i I : ir

Persone citate: Alberto Gaino, Bianca Guidetti Serra, Conso, Dora Marucco, Elvio Fassone, Gozzini, Luca Nicolotti, Luigi Berzano

Luoghi citati: Casale, Novi, Piemonte