Lifting di Stato per le Porte Palatine di Maurizio Lupo

LA STAMPA S'iniziano i restauri e si trova una tomba Lifting di Stato per le Porle Palatine La facciata Nord delle Porte Palatine da domani verrà ingabbiata da ponteggi. Consentiranno di avviare il primo lotto di restauri che la Soprintendenza ai Beni Archeologici avvia con 200 milioni. Guariranno i mattoni millenari del monumento da efflorescenze di sali e da tracce di smog che li stanno sbriciolando. L'intervento, seguito dall'archeologa Luisa Papotti, per la sua importanza è diretto di persona dalla Soprintendente Liliana Mercando, che dal 1985 insiste con il Comune affinché salvi le Porte di cui è proprietario. «Ma il Municipio ha sempre risposto di non avere fondi» ricorda Papotti. «Così deve intervenire lo Stato, a tutela di un bene sempre più minacciato dallo smog e dallo straripante mercato di Porta Palazzo. Per fortuna il Comune dus anni fa ha cinto l'area con una cancellata». L'intero restauro costerà un miliardo e mezzo. Le opere incominciano con rilievi grafici e prelievi di campioni. «Problemi di stabilità non ce ne dovrebbero essere - spiega Luisa Papotti - e nemmeno crepe evidenti, ma il tempo e lo smog stanno corrodendo i paramenti». Le Porte Palatine risalgono al primo secolo dopo Cristo. Nel Medio Evo divennero parte di una fortezza, mutata in carcere fino all'800 e quindi in una scuola di musica. Poi gli edifici addossati furono abbattuti dai restauri promossi da Alfredo d'Andrade. Un altro cantiere della Soprintendenza, nel corso degli scavi per i parcheggi in piazza Emanuele Filiberto, ha messo alla luce e rimosso nei giorni scorsi una tomba alla «cappuccina» d'epoca tardo imperiale o già barbarica. E' una sorta di capannina di tegole a due spioventi, a un metro circa sotto l'attuale piano stradale, scavata in un punto che in età antica era appena fuori le mura Est della città, nei pressi di una porta secondaria. Nel sacello gli archeologi della cooperativa Chora, coordinati da Luisella Peyrani, hanno trovato il corpo di un adolescente, con la testa appoggiata su un «cuscino» di terracotta. In mano aveva una moneta, forse l'obolo deposto per pagare Caronte, il traghettatore d'anime nell'aldilà. La tomba può indicare la presenza di una necropoli? Luisella Peyrani lo esclude: «Qualora la trovassimo potremo rimuoverla. I lavori per i parcheggi potrebbero essere fermati solo qualora trovassimo un importante edificio, cosa improbabile». Maurizio Lupo L'obelisco di piazza Savoia, sporcato poche ore dopo la festa dei suoi restauri

Persone citate: Alfredo D'andrade, Caronte, Liliana Mercando, Luisa Papotti, Luisella Peyrani, Papotti