Una potatura per il credito verde

Gli imprenditori: la nuova legge annulla le agevolazioni ai finanziamenti agricoli Gli imprenditori: la nuova legge annulla le agevolazioni ai finanziamenti agricoli Una potatura per il credito verde Monzeglio (Federbanca): «Il sistema è più flessibile con la riforma, però dà spazio a qualche perplessità» TORINO. La riorganizzazione del credito, così com'è stata fatta, non piace agli imprenditori agricoli. «La nuova legge bancaria, che sostituisce quella del 1927, decreta in pratica la morte del credito agrario», dice la Confagricoltura, e prosegue: «noi chiedevamo da tempo una riforma,del settore, ma quella portata a termine, purtroppo, non ci pare la più idonea a rispondere alle esigenze del mondo verde». Che panorama ha di fronte l'azienda agricola in fatto di possibilità di finanziamenti? Ne parliamo con Natale Monzeglio, direttore generale di Federbanca, l'istituto in cui sono confluite le attività del Federagrario. Dottor Monzeglio, il credito agrario non esiste più? «Non è proprio così. Occorre però riconoscere che la nuova legge attua una sensibile despecializzazione del credito agrario. Delle numerose norme che facevano del credito agrario il credito speciale per eccellenza, in pratica ne restano soltanto due: la possibilità di effettuare le operazioni mediante utilizzo di cambiali agrarie e rimane il Fondo interbancario di Garanzia e la sua sezione Speciale». Perché la legge è intervenuta in maniera così drastica su una materia delicata come il credito agrario? «E' l'intero sistema bancario italiano che, con la nuova normativa richesta dalla Cee, subisce una riorganizzazione drastica e probabilmente il credito agrario non poteva restarne estraneo. Questa riorganizzazione ha preso come riferimento il modello della banca universale, di banca tuttofare: i crediti ora classificati come speciali permangono sotto la denominazione di "particolari operazioni di credito", ma risultano tra loro meno differenziati di quanto siano oggi per modalità, garanzie e forme tecniche di esecuzione. Da questo punto di vista Federbanca, che è nata in seguito alla fusione, nel contesto del Gruppo Banca Crt, tra il Federagrario e il Fonpiemonte, ha di fatto anticipato questa tendenza, di gestire in modo unitario l'intera sfera dei crediti a medio e lungo termine». La nuova legge tiene realmente conto delle esigenze dei produttori agricoli? «E' difficile esprimere giudizi a questo proposito. In via generale si può dire che gli agricoltori dovrebbero trarre vantaggio da un credito agrario reso più flessibile dall'abolizione di vincoli temporali, di scopo, di specifiche forme tecniche. Dovrebbero trovarsi di fronte ad un sistema di finanziamento più semplice, in cui il fabbisogno di credito potrà essere valutato in funzione delle esigenze globali dell'impresa, piuttosto che in relazione a distinti e separati fabbisogni di spesa, come è avvenuto finora. Il fat- to tuttavia che la nuova legge privilegi il modello di banca universale potrebbe avere risvolti negativi, nel senso che risulti attenuata la qualificazione dei servizi finanziari offerti agli agricoltori e l'entità dei flussi riservata al settore primario». C'è altro? «Qualche perplessità può sorgere dall'abolizione del privilegio legale, garanzia automatica e non costosa. Essa verrà sostituita da una garanzia certamente più complicata e onerosa, il privilegio speciale mobiliare, che dovrà risultare da atto scritto. Non si può escludere che ciò renda più difficol¬ toso l'accesso al credito da parte del piccolo operatore e, in generale, meno conveniente l'erogazione di prestiti di modesta entità, oggi molto diffusi nel settore». Asserisce la Confagricoltura: «L'individuazione delle operazioni da garantire in via sussidiaria dal Fondo interbancario di Garanzia è demandata unicamente al ministero del Tesoro, che fissa anche i criteri ed i limiti degli interventi sulla base dell'ammontare dei finanziamenti già garantiti». Questo determina, o no, che le regole applicative del Fig tengano conto solo delle necessità delle banche erogatrici, ma non di quelle del mondo agricolo? «Qui l'interesse delle banche coincide con quello degli agricoltori. Entrambi vedrebbero con favore la più ampia estensione della tipologia degli interventi e dei soggetti assistiti dalla garanzia del Fondo interbancario. In realtà si può supporre che il ministero del Tesoro, nel definire i criteri e i limiti degli interventi, terrà essenzialmente conto delle compatibilità con le risorse finanziarie del Fondo». Quindi? «In linea di principio, si può auspicare che il Fondo estenda i propri interventi alle generalità delle operazioni di credito agrario, sia a tasso agevolato sia a tasso ordinario, nonché a tutte le categorie di operatori agricoli, differenziando eventualmente la misura della propria garanzia: più elevata per le attività tradizionali di produzione e per tutte quelle svolte dalle Cooperative agricole o Organi similari (onde tener conto della condizione di maggiore rischiosità di tali affidamenti): meno elevata per le attività connesse o collaterali a quelle agricole tradizionali». Vanni Cornerò 70006000- 5000- 4000- 3000- 2000- 1000- 0- Credito per investimenti LA FRENATA DEI PRESTITI Dati in miliardi di lire Ottobre Dicembre '90 Ottobre Dicembre '91 Ottobre Dicembre '92 Aprile Giugno '93

Persone citate: Monzeglio, Natale Monzeglio, Vanni Cornerò

Luoghi citati: Torino