il provvedimento deciso dalla preside I molestatori sono studenti confinanti

I bidelli come scorta olle ragazze insidiate Palermo, le accompagnano fino alla classe // provvedimento deciso dalla preside I molestatori sono studenti confinanti PALERMO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Carezze, palpeggiamenti, sconcezze e minacce da parte di alcuni ragazzi con mani e lingue troppo lunghe indignano e spaventano le studentesse della succursale dell'istituto magistrale «Regina Margherita» nel cuore di Palermo, in via Protonotaro. Ad aggredirle sono i ragazzi della scuola media «Protonotaro» le cui aule sono nello stesso vecchio e malridotto edificio cento metri più in là della cattedrale e a centocinquanta dalla sede della questura. «Non ne possiamo più», si sono lamentate, nei giorni scorsi, le alunne, spiegando che molti degli aggressori non sono poi tanto piccoli, ma «fuori età)1 per la scuola che frequentano: hanno anche 1617 anni e c'è dunque da guardarsene bene. Per non far sentire indifese le ragazze, la preside ha quindi incaricato quattro bidelli di non perderle un solo attimo di vista e di scortarle nelle classi al mattino quando arrivano, entro le 8,30. Per evitare che si imbattano nei ragazzini «terribili» delle medie, è stato anche deciso di farle uscire cinque minuti prima del termine delle lezioni. E, all'uscita come all'entrata, è tutto un correr via con il batticuore, anche se magari qualcuna, un po' maliziosa, riesce ad affrontare la situazione e non facendosi vedere impaurita finisce per non esser molestata. La questura ha aperto un'inchiesta e la stessa cosa ha fatto il provveditore agli studi Mario Barreca che ha disposto I bidelli come scorta olle ragazze insidiate un'ispezione. Intanto i bidelli mettono le mani avanti e parlano di «grossa responsabilità» perché sembra che alcuni ragazzi, addirittura, se ne vadano in giro armati di coltelli a serramanico. Fra i 300 della scuola media, un certo numero ha già conosciuto il duro regime dell'istituto di rieducazione minorile «Malaspina». E' lo stesso dei film di Marco Risi «Mery per sempre» e «Ragazzi fuori» sugli adolescenti deviati di Palermo che dalla droga agli scippi son pronti, appena un po' più grandi, a entrare nei ranghi della mafia. E tra loro ve ne sono due o tre che attualmente i giudici del tribunale dei minorenni preferirebbero stessero sempre in casa, ma hanno l'obbligo della frequenza scolastica e allora sono liberi di uscire. I regolamenti della giustizia minorile non tengono conto dell'eventualità che i ragazzini facciano anche «cose da pazzi» a scuola. Ma in fondo non deve apparire come una novità se si pensa agli scolari di New York che vanno a lezione con la pistola fra libri e quaderni. Si è cercato di garantire la sicurezza delle studentesse delll'istituto magistrale dopo che la professoressa Giovanna Fava si è rivolta alla polizia. Il preside della scuola media Giovan Battista Puglisi getta acqua sul fuoco, teme esagerazioni, anche se ammette che i controlli non sono fuori luogo. Il professor Puglisi riconosce che molti fra i suoi non sono alunni «facili», ma assicura che «non sono certo dei mostri». Antonio Ravidà

Persone citate: Antonio Ravidà, Giovan Battista, Giovanna Fava, Malaspina, Marco Risi, Mario Barreca, Puglisi

Luoghi citati: New York, Palermo