Ilva l'italia non è isolata
Ilvo, Fltaljq non è isolata Il commissario italiano alla Cee: «Per Bagnoli soluzione possibile» Ilvo, Fltaljq non è isolata C'è un'intesa per la cessione della Cogne SIENA. «La Cee deciderà nella riunione del 17, se c'è disaccordo si vota. Uno dei punti è proprio quello del valore produttivo di Bagnoli. L'Italia non accetta 300 mila tonnellate, una soluzione intermedia potrebbe essere politicamente giustificata, si può trovare un accordo, per esempio 700 mila tonnellate andrebbe bene». E' quanto ha affermato il commissario italiano alla Cee, Vanni D'Archirafi, a margine degli incontri di Rocca Salimbeni a Siena. Secondo il commissario «bisogna lasciare decantare la situazione. La riunione di giovedì - ha detto non ha registrato un isolamento italiano. Si è scoperto, infatti, che alcune delegazioni non erano a favore delle soluzioni Eko Stahl, né a favore della soluzione spagnola Sidernord. «Non c'è accordo quindi nell'insieme del pacchetto - ha proseguito - e questo lascia il tempo per vedere se c'è la possibilità e il margine per cambiare». «Il pacchetto Uva - ha continuato - ha vari aspetti, nel calcolo delle dimensioni si è messo poco sulle spalle di Bagnoli, cioè 300 mila tonnellate. L'ultimo documento ufficiale del 1988 parlava di una produzione di 1,2 milioni di tonnellate. Si può trovare un accordo - ha precisato - per esempio sulle 700 mila, che andrebbe già meglio. Auspico - ha concluso - come commissario europeo italiano alla Cee che su questo problema, così complesso, venga alla fine trovata una soluzione che rispetti le esigenze locali, in questo momento così difficile per l'Italia». Il commissario ha quindi rilevato che in altri casi la commis¬ sione ha acconsentito ad uno scambio di tagli tra pubblico e privato: «E' una delle possibilità di soluzione di cui ho sentito parlare». Ma sul fronte dell'Uva le notizie non finiscono qui. Ieri, infatti, dopo oltre otto ore di negoziato nella sede della regione Val d'Aosta è stata firmata l'intesa per la cessione della Cogne Acciai Speciali, del gruppo Uva, alla joint venture costituita da Ferriere Stabio e Novametal e Ori Martin. A fronte di un prezzo di 150 miliardi, da versare in più tranche tra il '94 e il '98, la Regione si impegna a rilevare dall'Uva i terreni (un milione di metri quadrati in Aosta) su cui sorgono gli impianti industriali della Cogne, la proprietà dei fabbricati e tre centrali idroelettriche. Di fatto passerà di mano la proprietà delle società Ise (immobili), Ice (centrali elettriche) e Igp (gestioni patrimoniali). La Regione si impegna inoltre a garantire la bonifica delle aree industriali, che verranno date in locazione ai privati al 50%. Hayao Nakamura amministratore delegato dell'Uva
Persone citate: Hayao Nakamura, Ori Martin, Rocca Salimbeni, Stahl, Vanni D'archirafi
Luoghi citati: Aosta, Italia, Siena, Val D'aosta
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