Con il fascino della fiaba di Angelo Mistrangelo

Il pittore Tino Aime ritorna a esporre alla Galleria Davico Il pittore Tino Aime ritorna a esporre alla Galleria Davico Con il fascino della fiaba Cantore di merli, betulle e villaggi S'inaugura, oggi alle ore 18, la mostra di Tino Aime alla Galleria «Davico» (in Galleria Subalpina 30, sino al 14 dicembre). E', quello dell'artista di Gravere, un gradito ritorno nelle sale di Silvano Gherlone, è un dipingere dalla limpida risoluzione delle immagini che hanno il fascino di una fiaba, di un racconto. Il clima della pittura di Tino Aime, pittore delle solitudini e dei paesaggi dell'anima, è legato, nella maggioranza dei casi, ai declivi della valle di Susa, alle case di Gravere e al Borgo di Amazas, come sottolinea Lorenzo Mondo nella presentazione: «Si tratta spesso di case aggrappate... Si appoggiano e si incastrano l'una nell'altra con effetti di ruvida geometria e suggeriscono l'idea del fortilizio...». E questi nuclei urbani, queste finestre chiuse che separano raccolti interni dal fluire delle stagioni, questi tetti imbiancati dalla neve di freddi inverni, gli appartengono come i rossi alchechengi, i fiori secchi, le bacche, i merli, le betulle. Vi è nelle opere di Aime il senso di una natura rivisitata, rivelata attraverso le piccole vigne a Bastia, i paesaggi del Monferrato e delle Langhe, la luminosità di primavere con prati di un verde tenero. Una pittura, quindi, che nulla concede all'improvvisazione o a una sterile sperimentazione, ma ogni elemento della compo¬ sizione concorre a definire la strattura e l'armonia del quadro. Con il trascorrere del tempo le tecniche miste, le incisioni, gli acquerelli di Aime hanno acquistato una particolare raffinatezza d'espressione, una nitida stesura del colore, una lirica interpretazione dell'ambiente in cui vive. Angelo Mistrangelo Uno dei tipici paesaggi di montagna tanto cari alla poetica pittura di Tino Aime

Luoghi citati: Borgo Di Amazas, Gravere, Monferrato, Susa