«Quei tre non uccisero don Passina» di Aldo Cazzullo

«Quei tre non uccisero don S'essine» Perugia, ritratta dopo 47 anni l'accusatore dei partigiani condannati «Quei tre non uccisero don S'essine» Il superteste: confessai per le botte dei carabinieri PERUGIA. Il «supertestimone» ritratta. Le sue dichiarazioni all'allora capitano dei carabinieri Pasquale Vesce erano state alla base della condanna degli ex partigiani Germano Nicolini, Antonio Prodi ed Elio Ferretti, ritenuti i responsabili dell'omicidio di don Umberto Pessina, avvenuto a Correggio il 18 giugno del 1946. Oggi Antenore Valla, un ancor lucido vecchietto di 81 anni, ha detto alla corte d'assise di Perugia che quelle dichiarazioni gli erano state estorte «a forza di botte». «Tre carabinieri mi hanno prelevato, trascinato in una autorimessa, picchiato. Il capitano Vesce mi ha minacciato: "Stai attento che torneremo a prenderti. Sapremo sempre dove sei". E così, quando mi hanno portato quei verbali, già scritti, ho pensato solo a firmarli». Aldo Cazzullo a pagina 3

Persone citate: Antenore Valla, Antonio Prodi, Elio Ferretti, Germano Nicolini, Pasquale Vesce, Umberto Pessina, Vesce

Luoghi citati: Correggio, Perugia