Le bellezze di vetro di Elena Del Santo

Mostre e negozi rilanciano la fine arte muranese Mostre e negozi rilanciano la fine arte muranese Le bellezze di vetro Duecento «goti defornasa», un prezioso esempio di arte povera Anche vasi e bicchieri di gusto retro venduti a prezzi contenuti Una storia lunga millenni quella del vetro; già gli Egizi amavano adornarsi con piccoli oggetti e amuleti amalgamando la pasta ricavata da pezzetti di cristallo frantumato. Nel 1750 la marchesa di Pompadour fece addirittura trasferire nel castello di Bellevue un atelier dove ebbe inizio la produzione «cristal de Sevrès». Che il vetro stia vivendo un momento d'oro, non v'è alcun dubbio. Ne sono testimoni le tante mostre in allestimento dedicate all'arte muranese. Duecento «goti de fornasa», i bicchieri forgiati dai maestri vetrai a proprio uso e consumo per potersi dissetare nel corso delle lunghe ore di lavoro passate davanti ai forni, sono esposti fino al 16 dicembre da Scanferla Illuminazione (via Andrea Doria 5). Un esempio di arte povera che le vetrerie Barovier &• Toso hanno voluto portare alla luce offrendo così uno spunto per iniziare una singolare raccolta siglata da un'etichetta che ne attesta l'originalità (da lire 120 mila). Altra rassegna, «I vetri di Carlo Moretti» esposta da De Carlo in via Carlo Alberto 36 che, visto il successo di pubblico, è stata prorogata fino alla fine di dicembre. Nel negozio, gli amanti del collezionismo d'autore potranno trovare il vaso «Isadora» di Baccarat, fedele riproduzione dell'esemplare creato per l'esposizione parigina di arti decorative nel 1925. Nuovo, il pot-pourri di Daum, una scatola sferica in pasta di vetro sostenuta da quattro rane con, all'interno, un bouquet di fiori secchi. Da José Ferrer, via XX Settembre 8. In vetrina, un'inedita (ed economica) idea regalo: il portafortuna «Griffe de Daum» da appendere al collo, è in cristallo in dodici differenti tonalità che i più sofisticati potranno abbi- nare al colore dell'abito (lire 85 mila). Fra gli oggetti del desiderio, il servizio «Vini del Reno» di Nason Moretti composto da sei bicchieri, uno differente dall'altro (da Richard Ginori, via Roma 95). Alle produzioni attuali si affianca l'appassionante ricerca dei pezzi «vecchia Murano» di inizio secolo che «rispecchiano il gustro retro degli Anni 30 e si affermano, proprio per la loro rarità, come esemplari da collezione» dice Maruska Dominici di Art Maruska, via Vassalli Eandi 38. Al di là di vasi e bicchieri, gli appassionati di cose retro hanno a loro disposizione un intero universo di monili. Come la spilla di Lancetti in vetro opaco con cristalli Swarovsky (circa 150 mila) o il modello di Zini dove ai vetri sfaccettati si aggiungono corolle di Strass. «Ma c'è anche chi si rivolge all'abilità di artigiani per dare forma ad un'idea che ha ben precisa in mente» spiega Massimo Cai. Nel laboratorio di via San Paolo 56, il giovane artista torinese ricava, da comuni lastre di vetro lavorate a freddo, piccoli oggetti di design come presse-papier e lampade. Con la stessa tecnica vengono realizzate anche scacchiere con pedine stilizzate: ognuna composta da pezzetti di cristallo. Elena Del Santo anese. Doria overa &• Toso a luce o per ccolta he ne re 120 etri di da De rto 36 ubblialla fizio, gli d'au vaso fedemplare stallla) ovetricoro«Mall'aformprecmo San torinstre piccpressteszatene sda p

Persone citate: Carlo Moretti, De Carlo, José Ferrer, Maruska Dominici, Massimo Cai, Moretti, Pompadour, Richard Ginori, Scanferla Illuminazione, Zini