«No ex drogati a scuola»

Ultimatum del prefetto al sindaco di Torre Pellice Ultimatum del prefetto al sindaco di Torre Pellice «No ex drogati a scuola» Scoppia la polemica per tossicodipendenti in cura entrati nei locali Il direttore denuncia: è impossibile prevenire i rischi per gli alunni Il prefetto di Torino Carlo Lessona ha richiamato l'attenzione del sindaco di Torre Pellice perchè gli ex drogati impiegati dal Comune in mansioni di reinserimento lavorativo svolgano le loro attività all'esterno dell'edificio scolastico di viale Dante, ovvero in locali con accesso seperato da quelli per le attività didattiche. Il Comune e l'Usi 43 hanno chiesto un incontro urgente con il prefetto per avere chiarimenti. «E' un provvedimento estensibile ovunque, in contrasto con le indicazioni dei ministeri degli Interni e degli Affari sociali sulla prevenzione e l'informazione nella scuola rispetto ai tossicodipendenti», insorge lo psicologo Maurizio Martucci, coordinatore del servizio tossicodipendenze dell'Usi. Alle radici dell'intervento prefettizio c'è una lettera della direzione didattica di Torre Pellice che segnalava la presenza nella scuola di due operatori della «Nuovo Cooperativa», struttura nata per dare opportunità di lavoro alle persone in difficoltà. Protesta il sindaco, Marco Armand Hugon: «Si è trattato di un fatto del tutto banale che ha preso una piega di incredibile esagerazione». Secondo il direttore didattico, Roberto Eynard, il 23 settembre scorso sono stati impegnati operatori della Cooperativa al piano terreno della scuola di viale Dante, in una zona scarsamente sorvegliata dell'edificio e con accesso diretto ai piani adibiti ad aule scolastiche. «Inoltre, gli operatori hanno avuto bisogno di utilizzare i servizi igienici che sono quelli della scuola», si legge nella nota del professor Eynard indirizzata al sindaco e al prefetto, con la quale si lamentava «l'impossibilità di garantire la tutela dei minori». A complicare la vicenda, il ritrovamento di una siringa nel prato della scuola. «E' stata analizzata: era nuova», spiega il coordinatore sanitario Giovanni Rissone. «Non è successo niente», minimizza il sindaco. «Si tratta di due giovani, uno ex tossicodipendente e l'altro seguito dal servizio d'igiene mentale: hanno portato dei libri e poi hanno chiesto di utilizzare i bagni», gli fa eco Maurizio Martucci, che preannuncia battaglia: «Giovedì 2 dicembre si terrà l'assemblea aperta di tutte le associazioni del territorio. Leggeremo in pubblico quel che è successo e poi chiederemo alla popolazione di prendere posizione». La levata di scudi sul delicato episodio coinvolge l'intero staff ai vertici dell'Usi 43. «Sono inserimenti sotto stretto controllo e la collettività paga fior di quattrini per ridare fiducia a queste persone. Il sentirsi rifiutati può significare un passo indietro di mesi nella terapia», commenta l'amministratore straordinario Laura Serra. E conclude: «Il virus della mancanza di ragionevolezza è ben più insidioso». Angelo Taverna Al prefetto Carlo Lessona è giunta la richiesta di un incontro urgente da parte del sindaco di Torre Pellice e dei dirigenti dell'Usi 43

Persone citate: Angelo Taverna, Carlo Lessona, Eynard, Giovanni Rissone, Laura Serra, Marco Armand Hugon, Maurizio Martucci, Roberto Eynard

Luoghi citati: Torino, Torre Pellice