AMERICA vengo anch'io

L'Italia batte Traducibile Portogallo dopo una lunga e sofferta battaglia e conquista il posto al Mondiale L'Italia batte Traducibile Portogallo dopo una lunga e sofferta battaglia e conquista il posto al Mondiale AMERICA» Dino Baggio gol e San Siro esplode MILANO DAL NOSTRO INVIATO Eccoci. L'Italia dell'Arrigo si è qualificata per i Mondiali in virtù di una fiammeggiante ripresa, culminata, a sei minuti del termine, nel gol «americano» di Dino Baggio in sospetto fuorigioco. Dall'angoscia al tripudio, dai fischi agli applausi, in uno stadio strapieno e teso come una corda di violino. Pure i nostri erano tesi. Soprattutto nel primo tempo. La partita è stata dura, anche perché Wojcik l'ha diretta con un «metro» troppo permissivo. I portoghesi hanno retto un tempo. Nell'arroventato finale, si sono abbandonati a un volgare repertorio da saloon: Fernando Couto ha steso con una gomitata Casiraghi (non certo un lord, per carità) ed è stato espulso. Ha vinto la squadra migliore. Poteva pareggiare, non si è accontentata: questo va detto. Piano, però, con gli osanna incondizionati. Sarebbe stato il colmo, per il nostro calcio, non presentarci negli Stati Uniti. Cruciale l'innesto di Albertini. Occhio, però: è stato il cuore, più che la gamma degli schemi, a spianarci la strada. Capitan Baresi ha tenuto su di peso la baracca. Sembrava, all'inizio, che l'Italia intendesse - e potesse - giocare la partita così come l'aveva vagheggiata l'Arrigo alla lavagna, noi tutti avanti e loro tutti indietro, non senza nodose randellate (di Rui Costa a Donadoni, e di Couto a Casiraghi). Ma è stata l'illusione di un attimo. Piano piano, il Portogallo si è installato al centro del ring, e i nostri ne hanno patito il pregevole, ancorché sterile, palleggio. A sorpresa, Queiroz ha sistemato Fernando Couto alle spalle della difesa, con Jorge Costa su Casiraghi (botte da orbi) e niente meno che Paulo Sousa a ridosso del Codino. La fascia destra era coperta da Joao Pinto, la sinistra da Veloso, due monumenti, puntellati dal prezioso trottare di Vitor Paneira e Rui Barros. Molto abbiamo sofferto, almeno per metà match, la ma¬ linconica eclisse di Signori, troppo lontano, lui che è un fior d'attaccante, dalla linea del fuoco. Un po' meglio, sul versante opposto, il fervore operativo di Stroppa, stimolato spesso dal piedino di BaggioUno. A centro campo, l'eleganza di Rui Costa, la generosità di Vitor Paneira e le imboscate del piccolo Barros hanno contribuito a rendere affannoso l'incedere di BaggioDue e Donadoni, l'ombra del fantasista applaudito contro lo Scozia. Il Portogallo, per la verità, non ha mai creato grossi problemi a Pagliuca, causa, anche, la pretenziosa dribblomania di Futre, più volte mandato a quel paese da Vieira Pinto. E dire che Costacurta dava l'impressione di essere tutt'altro che un bastione insuperabile, pasticcione nei corpo a corpo, greve nei rinvii. Di tutto il primo tempo, non ricordiamo che una parata: di Vitor Baia, al 28', su staffilata di Maldini, fra i più pericolosi quando riusciva a ganciarsi. Per la verità, abbiamo sfruttato poco le fasce, e comunque più la destra (Benarrivo-Stroppa) che la sinistra (Maldini-Signori). La partita si è impennata nella ripresa, allorché il Portogallo, perso per perso, si è sporto dal davanzale, alzando un pericoloso polverone dalle parti di Pagliuca. L'Arrigo, dopo un'ora, ha tolto Stroppa, portato Donadoni a destra e inserito Albertini. E' stata la scintilla. Come per in- canto, la squadra ha recuperato baldanza e lucidità. L'allungarsi del Portogallo le ha consentito di sfrecciare in velocità. Roberto Baggio ci ha provato su punizione e in corsa, BaggioDue dal limite, senza fortuna. E' molto cresciuto Maldini, e abbastanza BaggioDue, di pari passo con il tracollo della fanteria portoghese. Tanto che, al 68', Queiroz ha richiamato Rui Costa, naufragato fra i marosi, e proposto una punta in più, Domingos. L'arbitro ci ha perdonato molto a livello di cartellini, salvo poi negarci un rigore solare (Vitor Baia su Casiraghi). I portoghesi - in barca - si sono abbandonati a plateali cinture. Se non altro, non abbiamo più mollato la presa, sfiorando il gol con un guizzo del Codino, pure lui assai più pimpante. Mancini ha avvicendato Signori, altra mossa azzeccata, e Rui Aguas - un altro attaccante Joao Pinto. Futre è letteralmente scomparso dalla circolazione. Il Portogallo (non un tiro nello specchio, vergogna) si è sciolto sul più bello, la ripresa è stata tutta dei nostri sino al gol, strameritato, di Dino Baggio, forse in fuorigioco. Soltanto allora, San Siro è esploso. Roberto Becca ntini ITALIA PORTOGALLO PAGUUCA sv VITOR BAIA 6 BENARRIVO 6 JOAO S.PINTO 6 MALDINI 7 JORGE COSTA 6,5 STROPPA 5,5 VELOSO 6 (61' ALBERTINI) 6 COUTO 6,5 COSTACURTA 6 SOUSA 6 BARESI 7,5 VITOR PANEIRA 5,5 DONADONI 6 RUIBARROS 5 BAGGIOD. 7 JOAO V. PINTO 5,5 CASIRAGHI 5,5 (76'RUI AGUAS) sv BAGGIOR. 6 FUTRE 4,5 SIGNORI 5,5 RUI COSTA 6,5 (76,MANCINI) sv (DAL 68'DOMINGOS) sv AILSACCHI 6,5 All.: QUEJROZ 6 0 Arbitro: WOICIK (Polonia) 5 Rete: 84' D. Baggio; Ammoniti: 8' Sousa, 50' Baggio R., 70' Veloso, 80' Domingos, 84' Joao V. Pinto. Espulso: 88' Couto. Spettatori: paganti 71.513 per un incasso di 3.209.169.000 lire. Il gol dì Dino Baggio che elimina il Portogallo dai Mondiali in Usa L'abbraccio degli azzurri dopo il gol di Dino Baggio che a sei minuti dalla fine è valso il successo