Piero Puglisi preso a Catania di F. A.
Piero Puglisi preso a Catania Piero Puglisi preso a Catania CATANIA. Come il suo capo e parente «eccellente», viveva da tempo alla macchia. E come lui è stato preso nel sonno, mentre si nascondeva in un casolare delle campagne di Belpasso. Pietro Puglisi, 35 anni, genero del boss Giuseppe Pulvirenti, «U Malpassotu», e reggente della cosca mafiosa, è stato ammanettato all'alba di ieri, dieci giorni prima che «festeggiasse» il suo primo anno di latitanza. I carabinieri hanno arrestato anche altre tre persone: due fratelli, Salvatore e Alessandro Puglisi, cugini di Pietro, e Filippo Riela, il proprietario del terreno. Riela lo ha comprato due anni fa per quasi un miliardo; adesso è accusato di favoreggiamento. Per i tre Puglisi, i magistrati della direzione distrettuale antimafia hanno scritto sulle ordinanze di custodia in carcere l'accusa di associazione mafiosa: sono ritenuti uomini del clan del «Malpassotu». Tuttavia, la soddisfazione degli investigatori è legata, soprattutto, alla cattura di Pietro Puglisi, descritto dal pentito di San Cataldo Leonardo Messina come un pericoloso boss di Cosa Nostra nella provincia di Catania. Nel fascicolo sul tavolo dei carabinieri ci sono reati gravi, come la rapina, l'estorsione, il sequestro di persona, lo spaccio di droga, la detenzione di armi e tre ordini di cattura, uno internazionale, per mafia. Secondo i carabinieri, Pietro Puglisi si era insediato a capo del clan dopo l'arresto del «Malpassotu», il numero due di Cosa nostra a Catania, avvenuto all'inizio della scorsa estate soltanto pochi giorni dopo la cattura del capo indiscusso, Nitto Santapaola. E ieri il gruppo mafioso del «Malpassotu» ha anche perso un patrimonio stimato intorno ai 30 miliardi di lire. Tre imprese di trasporto con 58 automezzi, diversi fabbricati sono stati sequestrati dai giudici. [f. a.]
Luoghi citati: Belpasso, Catania, San Cataldo
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