l'Onu riabilita Aidid il cattivo

Risoluzione votata all'unanimità: il signore della guerra non è più ricercato Risoluzione votata all'unanimità: il signore della guerra non è più ricercato l'Orni riabilita Aidid il cattivo E' una bruciante sconfitta per il segretario Ghali Ora si spera di avviare la riconciliazione tra i clan WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Le Nazioni Unite hanno annunciato la fine della caccia a Mohammed Farah Aidid, rendendo così ufficiale quella che da un mese era una situazione di fatto. Nella nottata di martedì il Consiglio di Sicurezza ha votato all'unanimità una risoluzione che sospende solennemente «ogni azione volta all'arresto contro quegli individui che potrebbero essere implicati» negli attacchi ai Caschi blu verificatisi nei mesi scorsi. Si tratta di una svolta di 180 gradi nella politica caldeggiata dal segretario generale dell'Onu nei mesi scorsi e costituisce per Boutros Boutros-Ghali un'evidente sconfitta politica. La svolta è il risultato del brusco cambiamento di strategia annunciato da Bill Clinton dopo l'agguato che è costato la vita a 17 rangers il 3 ottobre scorso. La formula che annuncia la sospensione della caccia a Aidid ha la vaghezza di una tipica foglia di fico diplomatica, ma non c'è alcun dubbio sul significato della frase a proposito degli «individui che potrebbero essere implicati». La risoluzione approvata dal Consiglio di sicurezza istituisce una Commissione di inchiesta che avrà il compito di stabilire chi è stato il responsabile degli attacchi ai Caschi blu, a causa dei quali sono morti 34 soldati pakistani e 7 nigeriani. Non dovrà invece appurare i fatti riguardanti l'agguato del 3 ottobre, perché i rangers americani agivano sotto il comando degli Stati Uniti e non dell'Onu. La proposta di istituire una Commissione di inchiesta era stata proprio di Aidid, che, proclamandosi innocente, aveva promesso di rispettare i risultati di un'indagine obiettiva. Aidid, quindi, vince su tutta la linea. Infatti, lo scopo dichiarato della netta correzione di linea è quello di favorire l'avvio di un negoziato di riconciliazione nazionale che coinvolga tutte le parti somale in conflitto tra di loro. Tra queste, un ruolo preminente spetta proprio all'Alleanza nazionale somala, il partito che fa capo a Aidid. «Il nostro obiettivo primario - ha dichiarato la rappresentante americana all'Onu Madeleine Albright - è quello di incoraggiare un dialogo politico che porti a una seria riconciliazione nazionale». L'ambasciatore inglese, David Hannay, ha riconosciuto «un mutamento di approccio» e ha riconosciuto che «nell'approccio precedente vi erano aspetti che non hanno funzionato». Adesso le Nazioni Unite sperano di poter riunire entro la fine del mese 140 capi somali, 16 partiti e i rappresentanti di 18 regioni per avviare il processo di riconciliazione. La situazione in Somalia era diventata incandescente nell'estate scorsa, dopo l'agguato in cui erano stati massacrati i 24 pakistani. L'inviato di BoutrosGhali a Mogadiscio, l'ex ammiraglio americano Jonathan Howe, aveva immediatamente puntato il dito contro Aidid. Contro di lui venne emesso un mandato di cattura, richiamato ripetutamente da Boutros-Ghali quando chiese a Clinton di aiutare l'Onu a arrestare il più potente dei signori della guerra somali. Clinton spedì a Mogadiscio prima un contingente di malines e poi un battaglione di rangers. Vennero lanciati attacchi e condotte incursioni, ma tutte le azioni tentate vennero coronate da sostanziale insuccesso. In qualche caso si conclusero con una beffa, come quando i rangers arrestarono per errore dei funzionari Onu dopo aver fatto irruzione nel posto sbagliato. In altri, come il 3 ottobre, si conclusero in tragedia: un pilota americano venne fatto prigioniero, i cadaveri di due rangers vennero trascinati nudi per le strade di Mogadiscio tra la folla giubilante. La tragedia suscitò emozione e rabbia in America. Clinton decise la svolta, mentre, a Mogadiscio, Howe continuava a alzare la taglia sulla cattura di Aidid. Paolo Passarmi mi Il «signore della guerra» somalo Aidid da ieri non è più ricercato dall'Onu

Luoghi citati: America, Mogadiscio, Somalia, Stati Uniti, Washington