Il Maria Vittoria verrà chiuso

Per la Regione nessun intervento può risolvere i tanti problemi dell'ospedale Per la Regione nessun intervento può risolvere i tanti problemi dell'ospedale Il Maria Vittoria verrò chiuso Sarà gradualmente trasferito sulle sponde della Dora in un unico complesso con l'Amedeo di Savoia e ilBirago L'ospedale Maria Vittoria è destinato alla chiusura. Tornerà a nuova vita nell'area lungo la Dora dove già sorgono l'Amedeo di Savoia e il Birago di Vische. E' questo l'orientamento della Regione sul futuro del più bistrattato, a torto o a ragione, ospedale della città. «Più andiamo avanti nell'analizzare i problemi del Maria Vittoria - spiega l'assessore alla Sanità, la repubblicana Bianca Vetrino - più ci rendiamo conto che gli interventi, anche quelli più radicali, non saranno mai in grado di darci una struttura perfettamente a posto». Va da sé che un ospedale non lo si può chiudere senza una soluzione alternativa. Ecco quindi la necessità di garantire comunque l'efficienza dell'attuale struttura e, contemporaneamente, iniziare a studiare il «trasloco». Per questo motivo la giunta regionale ha ieri stanziato oltre tre miliardi e mezzo di lire per «interventi urgenti e indifferibili». Sono opere (dal potenziamento della cabina elettrica alla manutenzione straordinaria dei tetti) senza le quali si rischiava la chiusura dell'ospedale per motivi di sicurezza e di igiene: «Più volte sono venuti i vigili del fuoco e il Servizio di igiene e sanità pubblica a fare ispezioni» spiega il commissario straordinario dell'Usi IV, Alessandro Braja. Le richieste finanziarie del- ORDINE MEDICI mano che arriveranno i soldi si potrà fare un pezzo del nuovo ospedale e svuotare un pezzo di quello vecchio. Per ora i finanziamenti sui quali può contare la Regione sono circa 18 miliardi già previsti dallo Stato per ristrutturare il Maria Vittoria e che potrebbero essere convogliati sulla nuova struttura. L'area in riva alla Dora è comunque destinata a diventare un cantiere perché l'Amedeo di Savoia è stato scelto quale sede del polo piemontese di assistenza ai malati di Aids. Un'opera che costerà un centinaio di miliardi. La vicinanza con «l'ospedale per la cura dell'Aids» potrebbe creare qualche problema. L'immobile in corso Tassoni potrebbe e ess Lo riconosce anche il gruppo di lavoro della Vetrino. «Dal punto di vista igienico - dice la loro relazione - non sembrano sussistere controindicazioni, mentre sembrano da valutare le controindicazioni in termini di "immagine percepita" da parte degli utenti. Sarà quindi necessario prevedere una netta separazione dei reparti di cura per l'Aids dall'ospedale generale, separazione consentita dalle dimensioni, dalla tipologia e dalla localizzazione dei terreni ed edifici di pertinenza dell'Amedeo di Savoia e del Birago di Vische. ere venduto dalla Regione Gianni Armand-Pilon Beppe Mineilo

Persone citate: Alessandro Braja, Amedeo Di Savoia, Bianca Vetrino, Birago, Gianni Armand-pilon Beppe, Sarà

Luoghi citati: Vische