Imbarco per gli usa

Stasera a S. Siro Italia-Portogallo, la partita che gii azzurri non possono fallire Stasera a S. Siro Italia-Portogallo, la partita che gii azzurri non possono fallire Imbarco per l h pUltima chiamata illsa IN GIOCO NON SOLO IL DENARO 153) MALDINI FIRENZE DAL NOSTRO INVIATO PAGiiUCA DIFESA (*55 BA Milano, Italia; è l'ora. Scusandoci per il ritardo, e per l'uso scaramantico del condizionale, stasera anche noi dovremmo salire sul bastimento che, solcati gli oceani dell'enfasi, porterà in America. L'impresa che ci attende è tutt'altro che epica: pareggiare in casa col Portogallo. Che poi nessuno, dall'Arrigo in giù, parli di pareggio, è un'altra cosa. Nella classifica Fifa del 20 ottobre, l'Italia occupa il 3° posto; il Portogallo il 20°. A Oporto, in febbraio, vincemmo 3-1. Di quella partita, Sacchi ricorda con piacere il primo tempo, con orrore il secondo. L'odierna sfida riassume e sublima due anni di scisma, scandito da un numero esorbitante di convocati (64) e un quorum più che rispettabile di atleti impiegati (47). Ma ora tutto è chiaro, nella testa del nostro Lutero, l'uomo della Riforma zonaiola: squadra, tattica, spirito. Le ultime parole famose sono un inno al coraggio dell'idea, come dice lui. Non promette nulla, l'Alligo: prima di isolarsi nella quiete di Varese, cita addirittura Vasco Rossi: vado sempre al massimo. Arrighisti di tutto il mondo unitevi: e voi, anti fusignanisti alla macchia, jettate con stile. Sacchi vuole arrivare ai Mondiali accompagnato da squilli di trombe, non già inseguito dall'angoscia gestionale di un punticino difeso a denti stretti. Non che una vittoria rotonda annulli Tangentopoli o accomodi il degrado italiano, ma «se per un'ora e mezzo faremo divertire la gente, potremo ritenerci soddisfatti». Fuori, il Portogallo ha pareggiato a Glasgow e Berna, vinto di misura a Malta e nel finale a Tallinn: offre il meglio quando riesce a stanare l'avversario e infilarlo in velocità, dopo averlo imbottito di sonnecchianti palleggi. Trap, vecchia volpe, l'aspetterebbe al varco, salvo poi C Portogallo senza punte fisse e tradizionali [a meno che non venga riesumato Rui Aguas]: Benarrivo a destra, Baresi e Costacurta al centro, Maldini a sinistra dovranno guardarsi dalle sgommate palla al piede di Futre e dai blitz di Rui Barros e Joao Vieira Pinto. Determinanti, ora più che mai, il pressing e il filtro dei centrocampisti. Se abbandonati a se stessi, i nostri difensori potrebbero infatti patire il dribbling stordente e la rapidità diabolica della banda bassotti portoghese. La tattica del fuorigioco sarà il solito rischio calcolato: o incalcolabile? COSTACURTA (55) ■ QUELLO italiano è il calcio più ricco e più spendaccione del mondo. E' colmato di esagerate attenzioni da molto giornalismo scritto e televisivo che batte la grancassa per enfatizzarne le vicende con senso critico assolutamente inesistente. Esprime una cultura che è quanto di più dannoso esista oggi per i giovani, poiché si è perso di vista completamente il senso dello sport, del «vinca il migliore». Quasi mai c'è la serena accettazione del risultato sportivo, i messaggi di lealtà e correttezza da questo mondo partono sempre meno. Nel calcio prevalgono i concetti industriali: viene ufficialmente ammesso che bisogna ad ogni costo vincere per far soldi, e poi investire in giocatori questi soldi per poter di nuovo vincere e fare altri soldi (vedasi la spiegazione di Galliani all'acquisto di Desailly, settimo straniero del Milan). Evidentemente la qualità del nostro calcio non aumenta proporzionalmente con i soldi spesi e i suoi concetti industriali se arriviamo all'ultimo giorno utile per la qualificazione, dopo un girone non di ferro come quello con Portogallo, Svizzera, Malta ed Estonia, avendo il cuore in gola. E verrebbe quasi il cattivo pensiero di tifare contro l'Italia, pensando alle speculazioni non solo sportive che si faranno a successo avvenuto per intontire la nostra gente. Ma il calcio è fatto soprattutto dalle migliaia, milioni di ragazzi appassionati che tutte le settimane si sfidano sui campi di periferia; dai dirigenti, arbitri e tecnici che propiziano questo perenne miracolo di grande importanza anche sociale; da seri professionisti che nelle grandi società, come in Lega o in Federcalcio cercano di non far scoppiare il pallone. Uno di questi professionisti è Sacchi, non colpevole certo delle attese che altri hanno creato intorno a lui. Il calcio (purtroppo solo il calcio?) riesce ancora ad aggregare il nostro disastrato Paese. Il calcio è fatto dalla passione di giovani e vecchi che stasera apriranno la tivù con il batticuore, temendo che il sogno del Mondiale svanisca prima di cominciare. Perciò diciamo, con tutti loro, Forza Italia. Non fermarti a San Siro. BENARRIVO ITALIA 63J0A0V.PINT0 ATT L'impressione è che la potenza del Casiraghi azzurro e la classe di R. Baggio possano risultare ancora una volta determinanti contro una difesa non molto agile come quella di Queiroz. A Oporto, i gol di Baggiol [da un lancio di Maldini] e Casiraghi [da un assist del Codino] furono segnati dal centro dell'area, settore coperto, allora come oggi, da Fernando Couto e Helder. La ricetta resta valida: attaccarli in velocità, senza rinunciare all'opzione del lancio parabolico, a scavalcare il centrocampo. Da sfruttare: le punizioni di Baggiol e Signori. JOAOPiNTO (3