Campi fa quadrato sull'ilva

Campi fa quadrato sulPlhra Campi fa quadrato sulPlhra Il governo dirà no all'ultimatum Cee TARANTO. «Mio padre lavora in questa fabbrica. E io sto qui a difenderlo». Deborah, una ragazzina, ha lasciato la scuola per poter stringere la mano ai metalmeccanici dell'Uva e disegnare con loro e altre migliaia di studenti e metalmeccanici una simbolica muraglia umana a difesa dello stabilimento siderurgico che la Cee vorrebbe ridimensionare chiudendo tre forni di riscaldo e tagliando la produzione di 1,7 milioni di tonnellate di acciaio. Ieri mattina, dalle 10 alle 12, erano insieme giovani e operai, ma anche dirigenti aziendali e autorità cittadine: una catena di circa 5 chilometri lungo il perimetro della fabbrica. Taranto si è ribellata così al diktat comunitario e ora si prepara allo sciopero provinciale del settore metalmeccanico che domani bloccherà l'attività del centro siderurgico e dell'indotto dalle 9 alle 13 e probabilmente anche le vie della città. Mentre i commercianti tireranno giù le saracinesche per un'ora, metalmeccanici e studenti saranno di nuovo accanto nella protesta in attesa di conoscere le decisioni da Bruxelles dove il Consiglio dei ministri dell'industria deciderà che fare del caso Uva. Dopo il faccia a faccia di lunedì sera tra il ministro dell'Industria Paolo Savona e il commissario alla concorrenza Karel van Miert, le posizioni restano distanti. L'Italia dichiara di non poter accettare «tagli che compromettano la gestione di Taranto» e respinge dunque la decisione comunitaria ormai non esiste più. Stamane una delegazione sindacale di Firn, Fiom e Uilm sarà a Strasburgo per incontrare van Miert. «Non sappiamo - dicono i sindacati- come il governo intenda affrontare il problema esplosivo di 11 mila esuberi in aree come quelle di Taranto, Genova e Napoli dove ogni discorso di immobilità lunga dei lavoratori siderurgici è un'utopia o una presa in giro». Ieri sera Ciampi ha convocato a Palazzo Chigi una riunione interministeriale. L'esecutivo sembra orientato a respingere l'ultimatum di Bruxelles. A Taranto, secondo il piano di ristrutturazione dell'Uva, gli esuberi dovrebbero essere, con la nascita della nuova società da privatizzare (la Uva Laminati Piani in cui confluiranno anche gli impianti di Novi Ligure) 5000 in uno stabilimento che attualmente ha 11.500 addetti. Senza contare che la chiusura dei tre forni di riscaldo farebbe elevare questa quota. Altre «2000 unità è un numero esagerato» afferma Savona, troppi per una provincia dichiarata dal governo area di crisi e che conta oggi 80 mila disoccupati. di chiudere tre forni. E la Cee ribatte che la chiusura del terzo forno non compromette l'economicità gestionale dell'impianto tarantino. Sempre van Miert sostiene che nella ripartizione dei tagli non può essere inserito lo stabilimento di Bagnoli che, per la Cee, Tonio Attino REGIONE PIEMONTE - USSL 34 Regione Gonzole, 10 ORBASSANO (TO) Estratto di L'USSL 34 di Orbassano (T0) - rende noto che è indetta gara a licitazione privata ai sensi del D.Lgs. 358/92 art. 16 -1 comma lett. b) - (offerta economicamente più vantaggiosa) per la fornitura triennale di «sistemi completi» per alcuni servizi del Presidio Ospedaliero San Luigi Gonzaga. Le domande di partecipazione, redatte in lingua italiana su competente carta legale e corredate della prescritta documentazione, dovranno essere indirizzate al Commissario Straordinario dell'U.S.S.L. 34 - Presidio ospedaliero San Luigi Gonzaga Regione Gonzole, 10 - Orbassano (Torino), e pervenire entro le ore: 12 del giorno 2 Oicembre 1993. Quanto sopra ai sensi dell'art. 7 p. 4/a del D. Lgs. 350/92. Il bando integrale di gara è stato inviato all'ufficio Pubblicazioni della C.E.E. in data 11 Novembre 1993. Detto bando ed il capitolato speciale di gara sono in visione presso il Servizio Provveditorato/Economato dell'U.S.S.L. 34 Presidio ospedaliero San Luigi Gonzaga Regione Gonzole, 10 Orbassano (T0) - nelle ore d'ufficio (sabato escluso) tel. 011/9026389/586. Il presente avviso non vincola l'amministrazione. at

Persone citate: Ciampi, Karel Van Miert, Luigi Gonzaga, Paolo Savona, Tonio Attino