Prendi i manoscritti e scappa di F. Mil.

Scavi del Mar Morto Scavi del Mar Morto Prendi i manoscritti e scappa F TEL AVIV F ERMATE l'Operazione Manoscritto»: questo l'appello lanciato ieri dall'Associazione degli archeologi israeliani, dopo che domenica il Dipartimento delle Antichità di Israele ha avviato una vasta operazione di scavi nelle zone di Gerico e del Mar Morto che - in base agli accordi con l'Olp - dal mese prossimo dovranno passare sotto sovranità palestinese. Con l'Operazione Manoscritto che vede impegnati da domenica 54 archeologi, divisi in 16 squadre - le autorità israeliane sperano di riportare alla luce pergamene ebraiche del I secolo a. C. che potrebbero essere passate inosservate durante gli scavi effettuati nella zona di Qumran (Mar Morto) negli Anni 50. Ma secondo il professor Aharon Kampinsky, direttore dell'Associazione degli archeologi israeliani, l'iniziativa contrasta con il diritto internazionale e ha gravi ripercussioni nel mondo accademico palestinese, con cui invece gli archeologi israeliani sperano di poter cooperare in futuro. «Con questi scavi in extremis ha detto Kampinsky - diamo l'impressione di voler svuotare i Territori da tutti i reperti archeologici, inclusi quelli preistorici che niente hanno a che vedere con la storia del popolo ebraico». Nel tentativo di minimizzare lo scandalo il Dipartimento delle Antichità ha esteso ieri un tardivo invito agli archeologi palestinesi affinché prendano parte agli scavi. «Non si tratta affatto di un'operazione segreta - ha precisato la portavoce Efrat Orbach -. L'avevamo progettata da tempo». I celebri Rotoli del Mar Morto rischiano di ridiventare oggetto di dispute internazionali. «Non c'è dubbio che i tesori scoperti sotto il nostro suolo facciano parte del nostro retaggio nazionale» ha detto Mahmud Hawait, uno studioso del Dipartimento di Archeologia dell'Università di Bir Zeit (Cisgiordania). Nei mesi scorsi Israele ha dovuto restituire all'Egitto i reperti prelevati nel deserto del Sinai negli anni 1967-82. «Nonostante questo precedente - ha detto ieri un archeologo israeliano - non riesco a immaginarmi che un giorno consegneremo i rotoli a Arafat». [a. b.] latria ogni giorno, nella legalità ecc.». Infine, una domanda al ministero della Sanità. Nel 1985 la Commissione Scientifica Europea dichiarava «incontestabilmente cancerogena» la formaldeide, ma questa è ancora impiegata come conservante in qualche prodotto alimentare, oltre che nell'industria tessile, in certi cosmetici e, purtroppo, in alcuni ospedali, come disinfettante! Quali controlli sono stati eseguiti finora? Paola B. Riboni, Casale Monferrato (Al) Niente soldi a De Lorenzo L'11 novembre La Stampa ha pubblicato un articolo relativo alla indagine della procura della Repubblica di Napoli circa episodi di corruzione nell'ambito di industrie farmaceutiche. Detto articolo conteneva, fra l'altro, affermazioni che il signor Giuseppe De Reviziis, avrebbe riferito nel corso dell'interrogatorio reso ai giudici di Napoli. Il signor De Reviziis, nell'esprimere perplesso stupore per la pubblicazione di quanto sopra, tiene a precisare di non aver mai pronunciato quanto gli viene attribuito ed in particolare specifica: 1) di non avere mai dato «soldi» a Muzio - Fraiese e Rondanelli; 2) di non avere mai dato 150 milioni all'ex ministro De Lorenzo; 3) di non avere ottenuto aumenti del 40% per le fitostimoline; 4) di non aver mai «pagato» la commissione Cip. Sottolineo infine che il mio cliente non è un industriale farmaceutico né un procuratore, ma semplicemente un dipendente della Damor S.p.a. di Napoli. aw. Mariano Marzocchi Buratti, Roma Tutto ciò che è stato scritto nell'articolo è desunto da atti giudiziari, [f. mil.]

Persone citate: Arafat, De Lorenzo, Efrat Orbach, Giuseppe De Reviziis, Mahmud Hawait, Mariano Marzocchi Buratti, Riboni, Rondanelli