NON CE' SOLO HOLLYWOOD

NON CE' SOLO HOLLYWOOD NON CE' SOLO HOLLYWOOD Alla ricerca dei futuri Jane Campion e Chen Kaige Forse la cinese Ning Ying, conterranea di Kaige ma appartenente a quella generazione successiva (la sesta?) che, tra mille difficoltà, sta cercando di emergere nonostante nuove pastoie burocratice e rinnovati vincoli ideologici che si credevano superati. Il suo film, «Passatempo», facendo incetta di premi, nei festival di vari continenti, si segnala come uno degli esordi più significativi dell'anno. Lo stesso si può dire del taiwanese Tsai Ming-Liang, che dispiega un non comune talento visivo nell'altrimenti iperrealistico «Infanzia e giovinezza del dio guerriero». Attesa anche sul secondo film di IIkka Jarvilaturi, il giovane finlandese di «Buio su Tallinn», un eccentrico e sofisticato «pastiche» che mescola l'attualità con le convenzioni rivisitate e stravolte di molti generi (il gangster movie, il film noir, il melodramma e la spy story), con l'audacia e la sfrontatezza narrativa di certi «action movie» hongkonghesi. Anche l'austriaco Florian Flicker gioca con un genere (la fantascienza) in «Mezzo mondo», ma si sente che nel suo caso i riferimenti sono piuttosto europei e d'autore: forse il Godard di «Alphaville» o il Wenders di «Fino alla fine del mondo». Attratto dalle potenzialità trascendentali del linguaggio cinematografico è il road-movie «Lontano da qui», esordio di Joao Guerra, proveniente dallo straordinario vivaio di talenti che è il cinema portoghese contemporaneo. Vicino a certe esperienze linguistiche di scavalcamento delle tradizionali barriere fra documentario e fiction, è il giapponese Kato Tetsu che in «Canto di bambù», racconta un'esperienza di radicale rifiuto della tradizionale alternativa tra valori arcaico-contadini e modernistico-industriali in cui continua a dibattersi la prima potenza economica mondiale. A sinistra «Rebels of the neongod». A destra «En medio de la nada». In basso: " Veleno» Amezzanotte va la ronda del piacere... cinematografico. Perché a Cinema Giovani i titoli di maggiore richiamo sono proprio quelli che scorrono sullo schermo nel cuore della notte, al Massimo Uno. Si comincia, sabato 13, con «Dazed and Confuseci» (Storditi e confusi) di Richard Linklater, presentato con successo allo scorso Festival di Locamo. Ultimo giorno di scuola nell'America del 1976, con musiche di Rick Derringer, Kiss, Thin Lizzy, War, Peter Frampton, ovvero: «Se questi sono i migliori anni della mia vita, ricordami di uccidermi». Sempre da Locamo, arriva domenica «Veleno» del milanese Bruno Bigoni, pellicola sull'odio fraterno come simbolo della discordia universale. Per l'anno prossimo Cinema Giovani sta preparando una retrospettiva del cinema brasiliano e intanto propone un «assaggio» lunedì e martedì con «A meianoite levarci a sua alma» (A mezzanotte ruberò la tua anima) e «Està noiche encamerei teu cadaver» (Questa notte m'incarnerò nel tuo cadavere) rispettivamente del '64 e '66, realizzati e

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