Strauss in buona compagnia

F Il concerto della stagione Rai diretto dal salisburghese leopold Hager Strauss in buona compagnia Buona esecuzione di Mozart, meno quella diHaydn TORINO. Leopold Hager, salisburghese e mozartiano di antica data, ha diretto alla Rai un concerto sinfonico in cui il DuettoConcertino per clarinetto, fagotto, orchestra d'archi ed arpa di Richard Strauss era incorniciato dalla Sinfonia n. 96 di Haydn e da quella in mi bemolle K. 453 di Mozart: accostamento quanto mai pertinente, essendo il tardo lavoro di Strauss vicino alle sonorità dell'orchestra settecentesca: su di un discreto sfondo orchestrale il clarinetto e il fagotto si annodano l'un l'altro in trecce sempre più strette e in movimenti un po' vacui, sin quasi a soffocare la pazienza degli ascoltatori. Siamo lontani, insomma, dalle sublimi astrazioni che caratterizzano l'ultimo Strauss, quello dei Quattro Lieder, delle Metamorfosi e anche dei concerti per corno (n. 2) e per oboe. Giampiero Sobrino (clarinetto) e Diego Chenna (fagotto) sono piaciuti per il garbo e l'esattezza con cui hanno condot- to l'esecuzione seguita, alla fine, fuori programma da una spiritosa pagina di Poulenc. Quanto all'orchestra, sotto la guida di Leopold Hager ha suonato meglio Mozart di Haydn. Per cogliere appieno la bellezza costruttiva della Sinfonia n. 96 avremmo gradito più trasparenza e nitore, visto che la qualità melodica dei temi passa in secondo piano rispetto all'arte della combinazione, dell'incastro, dello sviluppo: usando un materiale che tende a scappare da tutte le parti, moltiplicandosi in cellule secondarie nel momento stesso in cui viene enunciato, Haydn lo abbandona a se stesso, lasciandogli briglia sciolta per poi riacciuffarlo e incanalarlo, spiritosamente, entro gli argini ben definiti della forma. E' un gioco di spirito che continuamente si rinnova e che, puntando tutto sull'abilità, sulla fantasia, sul gusto del costruttore, richiederebbe dall'interprete una precisione da orologio svizzero. L'esecuzione di Hager ha corrisposto solo parzialmente a queste attese, mentre è parsa ben assestata nella Sinfonia in mi bemolle di Mozart, dove le maglie della struttura si allargano di continuo per lasciar venire in primo piano la bellezza melodica dei temi e dei motivi di cui Hager ha colto il respiro autentico e la poesia dolcissima, in bilico tra abbandono romantico e sorridente ritrosia. lp. gal.] II compositore Strauss

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