L'esorcista ha «salvato» la Banca d'Inghilterra di F. Gal.

L'esorcista ha «salvato» la Banca d'Inghilterra Londra, cacciato il fantasma del duca decapitato nel 1572 L'esorcista ha «salvato» la Banca d'Inghilterra LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Gli esorcismi non sono bastati. Ci sono anche volute le preghiere - e oggi i suoi discendenti lo ricorderanno ancora in una chiesa di Covent Garden - per placare il fantasma che da 4 secoli cerca l'eterno riposo e che da decenni spaventa le segretarie nel palazzo dello Strand che ospita Coutts & Co, la banca che ha fra i suoi clienti la regina d'Inghilterra. Oggi il «fantasma senza testa» ha un nome: Thomas Howard, quarto duca di Norfolk, decapitato nel 1572 dopo essere stato accusato di alto tradimento. E fra coloro che con le preghiere lo awieranno alla sua ultima dimora sono, accanto a funzionari e dipendenti della banca, gli attuali duchi di Norfolk e la vedova del penultimo duca, Lady Mary Mumford. «Le preghiere - ha detto l'anziana nobildonna possono soltanto aiutare. E' il minimo che possiamo fare per il povero Thomas». L'inverno scorso è intervenuto un «ghostbuster»; o, più propriamente, un «chiarosensibile». Eddie Burks, 70 anni, ex ingegnere, è riuscito a convincere il fantasma, che aleggiava nella banca poiché era stato giustiziato poco distante, ad andarsene. «Un'accusa inventata», disse Howard. Legato a questo mondo dalla sua amarezza, è stato «placato» da Burks. In effetti alla banca non lo si è più visto; ma è andato a trovare il suo esorcista. L'ultima volta il 2 giugno, l'anniversario della sua morte. «Sento oggi - gli disse - un po' del peso di tutti gli altri anniversari che erano stati ignorati». Howard era stato accusato da Sir William Cecil, consigliere della grande Elisabetta, di avere progettato un matrimonio con Maria di Scozia per impadronirsi della corona. Falsamente? Meglio non contraddire un fantasma che resiste da quattro secoli. [f. gal.]

Persone citate: Burks, Coutts, Eddie Burks, Garden, Lady Mary Mumford, Norfolk, Strand, Thomas Howard, William Cecil

Luoghi citati: Inghilterra, Londra, Scozia