Territori tutti contro tutti di Aldo Baquis

Coloni sul piede di guerra, presto un nuovo vertice Arafat-Rabin MEDIO ORIENTE Coloni sul piede di guerra, presto un nuovo vertice Arafat-Rabin Territori, tutti contro tutti Hamas cerca di reclutare i falchi Olp TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Per il quinto anniversario della proclamazione dello Stato palestinese - che ricorre oggi - la leadership dell'Olp a Gaza ha organizzato grandi festeggiamenti: ci saranno palloncini colorati, dolciumi, bandiere, comizi e cortei. Ma sul terreno la situazione è tutt'altro che serena: con un volantino senza precedenti nel suo genere, gli islamici di Hamas hanno cercato di aprire una breccia fra quanti in seno ad Al Fatah sostengono la politica di Yasser Arafat e quanti invece continuano ad opporvisi. Il governo israeliano, d'altra parte, continua a fare grandi pressioni sull'Olp perché imponga alle sue cellule clandestine di rispettare tassativamente il cessate il fuoco ordinato da Arafat il 13 settembre scorso. Durante la seduta domenicale del governo, i ministri israeliani hanno appreso che il caso dei cinque «Falchi di Al Fatah» di Ramallah (Cisgiordania) - che il 29 ottobre scorso hanno massacrato e bruciato il colono Haim Mizrahi - potrebbe non restare isolato, anche dopo la condanna da parte di Arafat. Nonostante il moltiplicarsi dei problemi sul terreno - dove anche l'esercito israeliano sembra trovarsi a corto di risorse per arginare le proteste violente dei coloni ebrei - Israele e Olp hanno deciso di rendere sempre più fitti i contatti diplomatici. Oggi saranno gli economisti a incontrarsi, a Parigi, per discutere dell'export-import fra Israele e le zone di autonomia palestinese. Nei giorni successivi riprenderanno, al Cairo e a Taba, i negoziati sull'autogoverno a Gaza a e Gerico. Si parla infine di un nuovo summit - il terzo - fra Arafat e il premier Yitzhak Rabin: secondo Said Kamal, «ambasciatore» dell'Olp in Egitto, potrebbe avvenire al Cairo, oppure a Washington, il 12 dicembre. Ai ministri israeliani, i responsabili della sicurezza hanno detto che quattro sono le categorie di palestinesi armati che minacciano la pace: gli attivisti di organizzazioni del Fronte del rifiuto, «lupi solitari» di Al Fatah, attivisti palestinesi ricercati per omicidio e infine attivisti di Al Fatah che si oppongono agli accordi con Israele e che mantengono contatti operativi con militanti islamici. Proprio ieri a Gaza il gruppo clandestino islamico Ez Aldin AlQassam ha cercato un primo contatto con gli scontenti di Al Fatah congratulandosi con gli uccisori di Mizrahi, «veri combattenti della libertà». Gli islamici hanno invece dileggiato Arafat, per aver sconfessato quella operazione su richiesta di Rabin. Nei giorni scorsi, una nuova frazione di Al Fatah a Gaza - denominata «forze della tempesta» - aveva criticato gli accordi fra Israele e Olp e preannunciato nuovi attentati «fino alla liberazione definitiva delle nostre terre». Fra i coloni serpeggia un grande malumore. Tre degli uccisori di Mizrahi si erano arruolati nelle file della futura polizia palestinese e presto avrebbero dovuto imbracciare fucili, con il permesso di Israele. Aldo Baquis