Il presidente del gruppo Ferruzzi chiede un maxi-risarcimento
Il presidente del gruppo Ferruzzi chiede un maxi-risarcimento Per l'azienda telefonica non ci sono problemi di alleanze internazionali «La Sip non è tagliata fuori» At&t conferma: le nostre porte aperte a tutti ROMA. E' una campagna di persuasione. «Il nostro Paese non è emarginato come si è detto» scandisce Antonio Zappi, amministratore delegato della Sip. L'azienda telefonica e la Stet (la finanziaria per le telecomunicazioni dell'Ili che la controlla) sono impegnate a dimostrare che non c'è nessun problema per le alleanze internazionali. «Anzi, i rapporti con i potenziali alleati non sono più a livello di contatto ma di approfondimento» contrattacca Zappi. Le polemiche sono cominciate martedì scorso con un tonfo in borsa di Stet e Sip (replicato il giorno dopo, ma recuperato in parte giovedì e venerdì). Da molti osservatori il crollo è stato attribuito soprattutto alle notizie su un accordo da definire fra il colosso americano At&t, la France Telecom e la Deutsche Bundespost Telekom. Ma Michele Tedeschi, amministratore delegato Stet, ha ribattutto di non sentirsi escluso dal patto a tre. Le sue parole trovano ora conforto in quelle di John Fanti, direttore generale dell'At&t Comunication Services, la filiale italiana del gruppo americano per le conversazioni telefoniche internazionali: «L'intesa At&t-Dbt-France Telecom, se mai ci si arriverà, avrà una portata più limitata di quella ipotizzata - afferma Fanti in un'intervista a "Panorama" - e non è per nulla detto che l'Italia sia già esclusa dai grandi poli della telefonia». Fanti ricorda che il suo gruppo sta concretizzando il progetto Worldsource per offrire alle multinazionali servizi di trasmissione dati e voce in tutto il mondo, ma per attuarlo non ci sono ancor.-, partner del vecchio continente. Con la creazione di «due o tre poli» comunque «non cambia nulla» fa presente Zappi, sottolineando che le ipotesi di cui si parla «sono tutte da verificare». In questi giorni la Stet ha garantito che sta svolgendo un ruolo da protagonista nelle trattative in corso nei quattro angoli del mondo fra i principali gestori di telecomunicazioni. «In un settore ampio e articolato come le telecomunicazioni gli accordi internazionali sono fondamentali per la sopravvivenza» not a Zappi. L'amministratore delegato della Sip osserva che «ormai i confini non esistono più ed il cliente deve essere accompagnato dovunque anche al di là delle Alpi». I diversi gestori hanno ora la responsabilità di «scegliere le alleanze più opportune per non soccombere». Il dilagare della concorrenza, in un settore finora molto protetto, è destinato infatti a cambiare completamente lo scenario. Fra l'altro l'Italia sta completando solo ora il processo di unificazione dei gestori pubblici (Sip, Italcable, Iritel, Telespazio e Sirm). «Certo il riassetto delle telecomunicazioni è urgente ma soprattutto è urgente che sia fatto bene» evidenzia Zappi. Forse non è un caso che il recupero in Borsa sia coinciso con l'emanazione del decreto legge che consente la confluenza dell'Iritel nella Telecom Italia, il gestore unico che vedrà la luce entro giugno prossimo, Paola Bergamaschi, analista della banca d'affari Goldman Sachs, è comunque convinta che la Stet non abbia problemi per le alleanze: «L'At&t ha detto che ha le braccia aperte per tutti». La Bergamaschi continua perciò a valutare il titolo Stet in grado di assicurare un alto rendimento nel lungo periodo, mentre le azioni Sip dovrebbero avere aumenti più moderati. Roberto Ippolito Antonio Zappi amministratore delegato della Sip
Persone citate: Antonio Zappi, Bergamaschi, John Fanti, Michele Tedeschi, Paola Bergamaschi, Roberto Ippolito Antonio, Zappi
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