Sull'Imi «tegola» da mille miliardi
Il tribunale dà ragione agli eredi Rovelli Il tribunale dà ragione agli eredi Rovelli Sull'Imi «tegola» da mille miliardi ROMA. Il tribunale di Roma ha respinto l'istanza di sequestro dell'Imi rivolta a bloccare la esecuzione della sentenza che condannava l'istituto di Viale dell'Arte al pagamento di una multa di quasi mille miliardi agli eredi Rovelli. E' quanto affermano ambienti legali. La richiesta di sequestro era stata presentata dai legali dell'Imi (Irti, Guarino, Guerra, Punzi, Picardi) il 20 luglio scorso, ed era stata motivata con il fatto che il consorzio bancario Sir, che negli anni '79-'80 operò l'intervento nel gruppo Sir-Ruminanca, avrebbe fatto propri gli impegni dell'Imi. Inoltre secondo la banca - si nota in ambienti legali - gli eredi Rovelli, in forza di una transazione del 1985 tra Nino Rovelli e il consorzio, avrebbero dovuto sollevare quest'ultimo da ogni eventuale azione che l'Imi avesse svolto nei suoi confronti in relazione al giudizio allora in corso. Da qui la richiesta di sequestro dell'Imi, rivolta agli eredi Rovelli. L'istanza cautelare, che è stata respinta con ordinanza del giudi- ce istruttore il 2 novembre scorso, blocca solo il sequestro del «pagamento» (ossia i soldi che l'Imi dovrebbe dare ai Rovelli), ma non incide sulla causa di merito vera e propria, che va avanti: infatti il 13 dicembre prossimo si terrà l'udienza. La vicenda, che non ha fatto registrare oggi alcun commento di Viale dell'Arte, è lunga e complicata. Nel 1982 ebbe avvio la querelle tra Nino Rovelli e la banca: l'ex industriale sostenne il mancato rispetto contrattuale di alcune clausole relative al consorzio bancario di salvataggio Sir (che aveva assunto il controllo del gruppo il 19 luglio 1979). Lo scontro legale andò avanti per anni, fino ad arrivare alla famosa sentenza del 26 novembre '90 (poche settimane prima della scomparsa dello stesso Rovelli), quando la Corte di appello di Roma condannò l'Imi al pagamento di 750 miliardi di multa. Da allora la guerra delle carte bollate ha avuto una escalation, che ha portato il dossier Imi-Sir fino alla Corte costituzionale. E la guerra non è finita.
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