Una copertina stampata col sangue di E. N.

Una copertina stampata col sangue Donatrici volontarie 8 donne dell'ex Jugoslavia per ricordare il loro dramma Una copertina stampata col sangue Provocazione del maggior quotidiano di Monaco BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Lo hanno fatto per scuotere l'indifferenza della gente di fronte alle atrocità della guerra e al dramma delle donne, che delle guerre sono spesso due volte vittime, come la tragedia jugoslava dimostra. Ma la prima reazione sono state polemiche aspre: è lecito usare sangue umano, femminile in questo caso, per stampare la copertina d'un settimanale? E nel momento in cui il Paese è scosso dallo scandalo del sangue infetto? Alla «Sueddeutsche Zeitung» il grande quotidiano di Monaco che ha accolto la proposta della pittrice americana Jenny Holzer, e che stamperà la copertina del suo «magazine» con sangue donato volontariamente da otto donne jugoslave - non hanno dubbi: la provocazione servirà a far riflettere su un tema troppo spesso accantonato e dimentica¬ to. Il prossimo numero del suplemento settimanale sarà in edicola il 19 novembre, ma è già pronto. «Là dove le donne muoiono», è il titolo a piena pagina, stampato con sangue umano. All'interno, le parti scritte sono state stampate su fotografie di pelle umana, perché «la storia è scritta sul corpo delle donne»: un altro modo per «attirare l'attenzione sulle donne che soffrono», ha spiegato Jenny Holzer, una pittrice quarantenne che nel 1990 ha rappresentato gli Stati Uniti alla Biennale di Venezia. Alle perplessità e alle critiche di qualche giornale concorrente si sono aggiunti i timori di possibili infezioni, proprio mentre il Paese è sconvolto da uno scandalo che avrebbe già provocato quattrocento morti e oltre duemila sieropositivi. Il direttore della «Sueddeutsche», Andreas Lebert, assicura che non ci sono rischi, per i lettori: sul sangue do¬ nato dalle otto donne, poco meno di un litro nell'insieme, sono stati eseguiti tutti i necessari controlli per individuare eventuali virus dell'Aids e di altre infezioni. Il sangue è stato inoltre sottoposto a una serie di procedimenti che lo hanno reso «sterile». Infine, è stato mescolato a sette litri di vernice. Il procedimento di Jenny Holzer ricorda forse quello di Jackson Pollock, che dipingeva con il proprio sangue; ma secondo la Croce Rossa tedesca è «ripugnante e assurdo». Pittrice e giornale ribattono ricordando alcune cifre: «Almeno sesssantamila donne sono state violentate, nella guerra civile della exJugoslavia». E «non è noto quante donne sono state torturate, mutilate e uccise. Migliaia forse». E poi, lo scandalo jugoslavo è noto: ma «quante donne», si chiede la pittrice americana, «sono state violentate in altri conflitti?». [e. n.]

Persone citate: Andreas Lebert, Jackson Pollock, Jenny Holzer

Luoghi citati: Jugoslavia, Monaco, Stati Uniti, Venezia