LE CONVERGENZE TERRIBILI di Francesco La Licata

LE CONVERGENZE TERRIBILI LE CONVERGENZE TERRIBILI UNA cosa va detta, innanzitutto: il fatto che a poco più di un anno dalla strage di Capaci si conoscano esecutori ed organizzatori, oltre che il contesto in cui è maturata, è un grande successo. Non eravamo davvero abituati a simili risultati. Eppure qualche considerazione appare inevitabile. E' ben più che allarmante l'ipotesi, scaturita dall'operazione antimafia che ha portato alla cattura dei killer di Falcone e confermata ieri dal procuratore Tinebra, di una «convergenza di interessi» fra la cupola di Cosa nostra e la cosiddetta «parte deviata delle istituzioni» nell'organizzazione della strage di Capaci, e perfino nella scelta della data per far scattare l'azione. Dunque, se non abbiamo capito male, si ipotizza che i servizi segreti - ridotti com'erano già ridotti e come solo ora sappiamo -, usando i loro collegamenti con i più sanguinosi boss della mafia, avrebbero fatto in modo che la strage cadesse proprio nei giorni in cui il sistema politico italiano aveva cominciato ad andare in tilt. Pensiamo per un attimo a quel 23 maggio '92: a meno di due mesi dalle elezioni che hanno seppellito la vecchia maggioranza, il Parlamento, in seduta congiunta, sta cercando inutilmente da dieci giorni di eleggere il Capo dello Francesco La Licata CONTINUA A PAG. 2 PRIMA COLONNA

Persone citate: Tinebra

Luoghi citati: Capaci, Falcone