Che vecchia la nuova tv dei Professori di Oreste Del Buono

Che vecchia la nuova tv dei Professori RISPONDE O.d.B. Che vecchia la nuova tv dei Professori Stimatissimo signor Del Buono, le anticipazioni televisive della scorsa estate ci avevano promesso una tv «diversa». I giornali avevano annunciato una maggiore serietà, un rigore più rispettoso, meno compiacente verso i telespettatori, in qualche modo, in minore misura, esigenti. Tutto ciò aveva potuto alimentare, in quei telespettatori che ancora rifiutano di abituarsi al sensazionalismo, la speranza in qualcosa di meglio. Oggi, a stagione televisiva ampiamente iniziata, a cosa ci è dato di assistere?... Ada Roboni, Cuneo GENTILE signora Robotti, lei è stata delusa dall'inizio della presunta parata del rinnovamento. Non posso darle torto quando afferma: «Alla lacrima facile non si è certamente rinunciato: è ricominciata la passerella dei casi dolorosi a "Fatti vostri" (malgrado la malcelata ironia di Magalli) nel funereo "Detto tra noi", in "Chi l'ha visto?" (dove Donatella Raffai ha allargato l'ascolto, allargando le sue inchieste ai livelli di "Telefono giallo", e non manca nemmeno nella appassita "Domenica in" di Luca Giurato e di don Mazzi. Sono ricominciati i quiz e le risse e, per la volgarità, sembra proprio poter dire che il peggio non è mai morto. Abbiamo ritrovato anche le celebrazioni della tv del tempo che fu e, tra tutte queste trasmissioni bisogna dire che la meglio riuscita è senz'altro quella di Baudo: Che vla nudei Pro ecchia ova tv fessori perché è agile, bene articolata e calibrata nello scorrimento alternato del vecchio e del "nuovo" e senza - finalmente - le telefonate da casa (con relativa richiesta di "aiutino"). Programma che nuovo, naturalmente, non è: ma almeno si annuncia onestamente e sinceramente per quello che è e vuole essere, senza contrabbandare per fresche invenzioni repliche di fantasisti, di giochi e di intrattenimenti che abbiamo rivisto, puntualmente bissati o trissati, nei programmi dei pomeriggi e delle serate - sia in Rai che in Fininvest - festivi e feriali...». Non posso darle torto, gentile signora Robotti, e spero che esprimere il suo sfogo le abbia fatto bene. Però devo anche confessare che riesco poco a capire le sue conclusioni. Lei dimostra di detestare gran parte dei programmi e degli apparati televisivi, e poi trova modo di dichiarare il suo compiacimento per una trasmissione che ripete il più possibile tutto quello che è già apparso sul piccolo schermo. Dunque, i Professori al vertice, per così dire, della Rai fanno bene a non pensar neppure di cambiare sul serio i programmi, si limitano a dire solo che cambiano e basta. E la Fininvest si adegua, perché sin dall'inizio ha preso la Rai come modello. Oreste del Buono

Persone citate: Ada Roboni, Baudo, Cuneo Gentile, Del Buono, Donatella Raffai, Luca Giurato, Magalli, Mazzi, Robotti