«La guerra di Bosnia comincia ora»

«La guerra di Bosnia comincia ora» EX JUGOSLAVIA I musulmani: passiamo dalla difesa alla liberazione. I serbi chiedono Sarajevo «La guerra di Bosnia comincia ora» E VOnu avverte: siamo stufi, spareremo anche noi ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO «Se la pace non verrà raggiunta fra breve, la vera guerra in Bosnia comincerà adesso». L'annuncio è stato fatto ieri dal presidente bosniaco Alija Izetbegovic. «Passeremo da una guerra di difesa a una guerra di liberazione. Vogliamo liberare i territori occupati». Il durissimo messaggio lanciato dal leader musulmano attraverso Radio Sarajevo fa seguito alla nuova ondata di violenza in Bosnia, in particolare ai feroci bombardamenti della capitale, dove nel giro di due giorni sono state uccise diciassette persone, tra cui sette bambini, mentre i feriti non si contano più. A buttare olio sul fuoco ci ha pensato il leader dei serbi della Bosnia, Radovan Karadzic. «Siamo pronti a restituire ai musulmani il cinque per cento dei territori occupati, ma in cambio di Sarajevo. Sarajevo è da sempre una città serba e sorge sul territorio serbo», ha dichiarato Karadzic. Intanto, mentre i serbi stringono la morsa intorno alle città assediate, in Bosnia centrale infuriano i combattimenti tra le forze musulmane e quelle croato-bosniache. Che la crisi bosniaca sia più lontana che mai da una soluzione pacifica lo afferma anche il presidente americano Bill Clinton, secondo il quale le tre parti non sono pronte alla pace perché ognuna ha degli obiettivi militari che intende raggiungere sul terreno. In una conferenza stampa, Clinton ha rinnovato la minaccia dei bombardamenti aerei contro le postazioni serbe intorno a Sarajevo. «Spero che il Consiglio di sicurezza dell'Onu segua la proposta della Nato per un intervento aereo in Bosnia in caso di nuovi bombardamenti di Sarajevo». Ad usare la forza fra poco saranno invece i Caschi blu. «Siamo stanchi di essere attaccati mentre scortiamo i convogli umanitari», ha dichiarato il generale francese Jean Cot che comanda le forze di pace dell'Onu nell'ex Jugoslavia. Mentre la sicurezza dei convogli umanitari rimane il problema più grave da risolvere in Bosnia, dove quest'inverno più di due milioni e mezzo di persone rischiano di morire di fame. Lord Owen, uno dei due copresidenti della Conferenza di pace sull'ex Jugoslavia, ha dichiarato in una conferenza a Dublino che bisognerebbe sospendere ogni aiuto umanitario alla Bosnia perché i soccorsi, di cui il 30 per cento finisce nelle mani delle unità militari, non fanno che prolungare la guerra. Ingrid Badurina Sanja Karovic una delle bimbe ferite martedì a Sarajevo è in Italia assistita dalla Croce Rossa all'aeroporto di Falconara

Persone citate: Alija Izetbegovic, Bill Clinton, Clinton, Ingrid Badurina, Jean Cot, Karadzic, Lord Owen, Radovan Karadzic