I sauditi comprano un pezzo di Israele di Aldo Baquis

ESTERO Riad acquista case nei Territori occupati ed entra con il 5% in una società dello Stato ebraico I sauditi comprano un pezzo di Israele Investimenti aspettando la pace, allarme tra i coloni TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Che gli accordi di pace fra Israele e Olp fossero forieri di insidie per gli insediamenti ebraici nei Territori, i rudi coloni ebrei della Giudea-Samaria l'avevano intuito subito. Ma che il «pericolo» fosse letteralmente alle porte di casa lo hanno compreso solo nei giorni scorsi, quando il quotidiano economico israeliano «Telegraph» ha rivelato che uomini d'affari sauditi vorrebbero acquistare decine di villette disabitate all'interno dell'insediamento ebraico «Karney Shomron» («i raggi della Samaria»). Favorevoli in astratto alla pace, i coloni non riescono a immaginarsi un futuro in cui dovranno fare la coda all'emporio del loro insediamento dietro a un uomo d'affari di Riad o discutere nel Consiglio municipale della costruzione di una piccola moschea, accanto alla sinagoga dell'insediamento. «Se è vero, si tratta di un pessimo precedente - ha detto alla stampa Gaby Abutbul, capo del consiglio municipale -. Con tutti i petrodollari di cui dispongono, entro tre anni i sauditi possono comprare tutto Israele...». Che le intenzioni dei sauditi siano serie, lo ha confermato il direttore dell'impresa edile israeliana «Falkovi», Gadi Mahluf, che ha costruito le 34 villette in vendita. «La politica di congelamento degli insediamenti voluta da Rabin - ha detto - ci sta rovinando. Le villette, che erano in fase di costruzione quando Rabin ha sostituito Shamir, sono adesso pronte, ma non le possiamo più vendere ai coloni. Dato che nemmeno il governo le vuole rilevare, ho cominciato a prendere in considerazione la proposta di un uomo d'affari palestinese di Nablus (Cisgiordania) che ci ha offerto 3 milioni e mezzo di dollari per acquistarle in blocco». Si tratta di un prezzo da saldi: con 100 mila dollari, in Israele, si compra a malapena un appartamento di due stanze. Abutbul, comunque, non si rassegna: «Ci deve essere da qualche parte - dice - un cavillo legale che impedisca la transazione». In effetti, gli insediamenti sorgono su terreni demaniali: «E' terra del popolo ebraico - affermano i coloni - che non può essere ceduta a stranieri». Ma tutto lascia pensare che quella dei pionieri di Karney Shomron sia una battaglia di retroguardia. In Israele (e nei Paesi vicini) spira una nuova aria di cooperazione e di crollo delle barriere che spazza via le remore del passato. Una frase ambigua del ministro degli Esteri Shimon Peres («Un giorno vi ricorderete di questo 3 novembre», allusione a una sua missione segreta ad Amman) ha scatenato cinque giorni di deli¬ rio nella borsa di Tel Aviv. In base alla legge di Wall Street, secondo cui bisogna comprare quando si diffondono le voci e vendere quando la notizia relativa diventa di pubblico dominio, le voci di un prossimo accordo di pace con la Giordania hanno fatto schizzare del 5% l'indice delle azioni di Tel Aviv. E a Wall Street uomini d'affari sauditi hanno acquistato il cinque per cento del pacchetto azionario della «Istek», una società israeliana che opera nel campo del leasing di automezzi commerciali. In questo affare, secondo la stampa israeliana, i sauditi hanno investito un milione e 400 mila dollari. Sono giorni, questi, in cui la fantasia galoppa, anzi vola. La pace con Giordania, Libano e Siria ancora non c'è, ma ieri il direttore dell'«Arkia» - la compagnia aerea israeliana per i voli interni - si è affrettato a pubblicare i prezzi dei biglietti di volo fra Tel Aviv e le capitali vicine: 50 dollari per andare ad Amman o a Damasco, 60 per Beirut e Aqaba. Per arrivare ad Amman ci vorranno trenta minuti, e per Damasco trentadue. Le hostess, ha detto, ancora non parlano arabo, «ma abbiamo già preparato cassette in arabo, con le informazioni necessarie ai passeggeri. Poche ore dopo la firma degli accordi saremo già sulla pista di decollo». Aldo Baquis

Persone citate: Abutbul, Gaby Abutbul, Gadi Mahluf, Karney, Karney Shomron, Rabin, Shamir, Shimon Peres, Shomron