Arresti eccellenti per II metrò romano di Raffaello Masci
Uno è Francesco Gaetano Caltagirone Uno è Francesco Gaetano Caltagirone Arresti eccellenti per II metrò romano ROMA. Storie di affari e di mazzette per i lavori della metropolitana di Roma. Le indagini della magistratura capitolina - i pm Antonio Vinci e Francesco Misiani e il gip Adele Rando - ieri hanno portato agli arresti del costruttore romano Francesco Gaetano Caltagirone e di tre alti dirigenti della sua società: Pasquale Alcini, Sergio Marchesi e Paolo Rinaldi. Per tutti l'accusa è di corruzione aggravata e finanziamento illecito ai partiti, in pratica, mazzette a uomini politici in cambio di lavoro. Francesco Gaetano Caltagirone è il presidente della Caltagirone spa che controlla la Vianini. A quest'ultima la società Intermetro subappaltò circa un terzo dei lavori di prolungamento della linea A della metropolitana romana. , de E veniamo ai risvolti politici. Luciano Scipione è considerato uomo vicino all'onorevole Sbardella. Secondo quanto accertato dalla Guardia di Finanza, la Vianini di Caltagirone avrebbe versato una congrua cifra (si parla di miliardi) al deputato democristiano per ottenere in cambio un appalto nella metropolitana. Sbardella si sarebbe poi incaricato di ridistribuire la somma tra le altre forze politiche. Secondo gli inquirenti, grazie ai buoni auspici di Sbardella e alle mazzette pagate, la Vianini sarebbe riuscita ad ottenere circa un terzo dei lavori appaltati all'Intermetro. A incastrare l'impresa di Caltagirone la magistratura sarebbe giunta in seguito alle confessioni degli imprenditori che sono stati arrestati nei mesi scorsi. Nel pomeriggio di ieri, a due dei quattro arrestati sono stati concessi gli arresti domiciliari: a Paolo Rinaldi per motivi di salute (per lui si tratta del terzo arresto, essendosi occupato anche della metropolitana milanese) e Sergio Marchesi, in considerazione della sua età, 68 anni. La vicenda ha avuto ovviamente un'eco in Borsa, dove le Caltagirone (che tra l'altro sono in aumento di capitale con chiusura al 16 novembre: da 90 a 135 miliardi) hanno ceduto il 4,5%, e le Cementir sono scese del 2,86% La vicenda delle tangenti per la metropolitana romana vede indagati anche l'amministratore delegato della Fiat spa, Cesare Romiti, e il presidente dell'Olivetti Carlo De Benedetti. Sono stati chiamati in causa dalla magistratura anche i deputati democristiani Cesare Cursi e Gabriele Mori, oltreché Vittorio Sbardella, per i quali, da tempo, è stata chiesta l'autorizzazione a procedere. Caltagirone porta un cognome noto nell'imprenditoria romana, è infatti cugino di quegli altri Caltagirone che negli Anni 70 furono prima coinvolti e poi scagionati nell'inchiesta sull'Italcasse. Vittorio Sbardella, Raffaello Masci
Luoghi citati: Caltagirone, Roma
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