Rai accusata di M. G.

Rai accusata Rai accusata «Mega spot per Occhetto» ROMA. Scoppia la prima grana politica per la Rai dei professori. Ed è una grana che fa parecchio discutere. Sotto accusa la puntata di «Milano Italia» di martedì sera con Achille Occhetto in pedana. «Un mega spot di un'ora», secondo il missino Maurizio Gasparri, che ha preannunciato la presentazione di una denuncia nei confronti del conduttore del programma Gianni Riotta e del tandem di viale Mazzini Locatelli-Demattè. «E' stata palesemente violata la legge che disciplina la campagna elettorale per le elezioni amministrative», accusa il deputato della Fiamma. Il pannelliano Marco Taradash si limita a fare la voce grossa, presentando una interrogazione al ministro dell'Interno. Raitre incassa le critiche con disinvoltura. Anzi, ieri il direttore di rete Guglielmi ha telefonato a Riotta per complimentarsi. «Milano, Italia» si difende così: la legge vieta la partecipazione dei candidati, non dei politici in quanto tali. E la «serata Occhetto» fa parte di una serie di incontri con i grandi leader di partito che è cominciata con Bossi e dovrebbe finire, la settimana prossima, con Martinazzoli. Si fanno sentire anche le principali vittime della delottizzazione d'ottobre: i socialisti. Un gruppo di deputati guidato da Nicola Capria ha scritto una lettera a Napolitano per lamentare che i telegiornali Rai di martedì sera «nel servizio sul caso Sisde abbiano completamente ignorato la posizione del psi». E intanto fra un mugugno e l'altro avanzano i debiti. Intervenendo ad un convegno a Torino, Locatelli ha annunciato sacrifici per tutti i dipendenti, «anche i giornalisti», ai quali il direttore generale ha chiesto di rinunciare al prossimo scatto contributivo. E ha aggiunto: «Altrimenti la strada è quella di 2500 licenziamenti». Pronta la replica delia Federazione della stampa: «Siamo disponibili ai sacrifici, ma non si può andare oltre il contratto», [m. g.]

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