«Traditori !Questo Paese non ci merita» di Andrea Di Robilant

Dopo la bocciatura della legge che doveva concedere il voto agli italiani all'estero Dopo la bocciatura della legge che doveva concedere il voto agli italiani all'estero «Traditori! Questo Paese non ci merita» In aula la rabbia degli emigrati: senatori, vergogna noi». E rivolto agli ultimi senatori che si attardavano giù in aula, grida: «Siete ignoranti oppure in malafede. E questo Senato è una vergogna!». Non tutti reagiscono in maniera così sanguigna, ma la delusione e la rabbia dei delegati sono fortissime. Così com'è diffusissima la sensazione di essere stati «presi in giro da un Parlamento di inquisiti». Erano arrivati in una ventina ieri mattina per seguire la discussione e «stare col fiato sul collo» dei senatori. E almeno sulla carta sembrava che i voti ci fossero. Se non per una maggioranza dei due terzi che avrebbe garantito la conversione immediata, almeno per una maggioranza assoluta che avrebbe lasciato aperta la possibilità di un referendum. E invece è stata una vera Caporetto, una disfatta umiliante. E per molti incomprensibile. Ma pur senza cogliere tutte GASPARB natrice Boniver contro il provvedimento. «Ma come? Quando era ministro per l'Immigrazione appoggiava la legge e adesso non la vuole più. Abbiamo capito bene? Ma quando viene in America la prendiamo a calci nel sedere». La speranza è riaffiorata in alcune occasioni, come quando il senatore Roland Riz ha spezzato una lancia in favore della legge. Ma poi è stato spiegato ai delegati che quel senatore rappresentava il minuscolo partito della Sudtiroler Volkspartei, e che dunque non avrebbe potuto influire sull'esito del voto. E quando il senatore Chiarante ha annunciato che il pds si sarebbe astenuto, gli emigrati hanno finalmente capito che la partita era perduta. In prima fila Silvana Mangione, turbatissima delegata di New York, si metteva le mani nei capelli e lanciava improperi in direzione dei senatori pidiessini. Accanto a lei, E Scalfaro rivela il suo piano alla Rete: scioglimento delle Camere il 7 gennaio elezioni a febbraio-marzo A destra: il Presidente della RepubblicaOscar Scalfaro e il leader del pds AchiSotto: il presidente del Senato Giovan Margherita Boniver Bruno Zoratto, che puntava ad essere eletto deputato nel collegio della Germania, cominciava anche lui a scaldarsi. Poi c'è stata la concitata votazione. Un fugace momento di suspense e quando Spadolini ha letto il risultato finale, a ille Occhetto ni Spadolini Zoratto non ci ha visto più: «Cornuti! Traditori! Inquisiti! E' un Paese che non ci merita. Altro che democrazia: tutto funziona diversamente dove vivo io, in Germania!». Giuseppe Negro, emigrato in Argentina, gridava anche lui al «tradimento vergognoso». E Franco Santellocco, emigrato in Algeria e grande favorito nel paventato megacollegio Africa-Asia-Oceania, scuoteva la testa incredulo: «Una pagina penosa nella vita di questo Paese: tutti questi trucchi e giri di parole per arrivare a questo». Giovanni Ferralis, un anziano signore di Alba che ha fatto «la Resistenza con Giorgio Bocca» prima di andare in Sud America a fare un carrierone con la Martini & Rossi, aveva «voglia di piangere». E si chiedeva se col benessere l'Italia non avesse «forse perso la sua anima». Andrea di Robilant

Luoghi citati: Algeria, America, Argentina, Caporetto, Germania, Italia, New York, Sud America