Lentini è finito l'esilio

COPPA ITALIA Stasera a San Siro il Milan festeggia un rientro importante Lentini: è finito l'esilio Dopo 100 giorni dal grave incidente l'attaccante forse per30' col Piacenza MELANO. Il Milan ritrova Lentini. A 100 giorni dall'incidente che ha fatto temere per la sua vita, Gianluigi torna in panchina a S. Siro contro il Piacenza, nell'anticipo di stasera del 3° turno di coppa Italia (ore 20,30, arbitro Bettin). Una decisione che sorprende tutti, a cominciare dall'interessato. Lentini, dunque lei stesso è sorpreso. «Quindici giorni fa, quando i medici avevano dichiarato che ero guarito, io avevo previsto di rientrare il 5 dicembre contro il Torino. Volevo prepararmi alla perfezione, essere a punto. Ma adesso non mi tiro indietro, sono pronto a giocare, magari per una mezz'ora buona, sempre che Capello me lo chieda». Che cosa le manca? «Fisicamente sto bene, ma battersi è un'altra cosa. Non ho ancora disputato una gara intera. E poi mi mancano le cose che si fanno in una sfida vera, le rovesciate, ad esempio, e i gol, che sono importantissimi. Ho disputato solo partitelle su campi ridotti, durate non più di un'ora». Ma dentro come si sente? «A posto. Sono il Lentini di prima, quello che spara qualche stupidaggine, allegro e scanzonato. Anche il look, come vedete, non è mutato. Ho l'orecchino al lobo sinistro e il mio cappellino, come potete constatare è molto stravagante. E non intendo assolutamente cambiare il guardaroba». Cento giorni difficili. Li ha vissuti con il timore di non farcela a tornare quello che era prima dell'incidente? «Molle volte, nei primi giorni, ho temuto di non poter riprendere con il calcio. Ma con il passare del tempo e con il recupero fisico, i timori, grazie anche all'aiuto e all'incoraggiamento di chi mi è stato vicino, si sono prima affievoliti e poi sono spariti». Quando pensa di tornare ad essere il vero Lentini? «Dipende da me trovare una condizione accettabile nel più breve tempo possibile. La voglia di ricominciare, e bene, è tanta. Inoltre, sono convinto che l'incidente non mi abbia danneggiato sul piano agonistico. Penso di essere pronto a fine mese. Farò tutto ciò che si deve per realizzare il sogno di partecipare alla trasferta di Tokyo per la partita con i brasiliani, il 12 dicembre». Che cosa promette ai tifosi? «Chiedo di avere pazienza prima di giudicarmi. Mi diano tempo per riscoprirmi, nelle prime partite non potrò essere quello di quest'estate. Io prometto di ritrovare il Lentini di prima. E anche di più Ma stavolta comunque vada non sarò fischiato, ci saranno pochissimi tifosi...». E alla critica che cosa promette? «Nulla, anche perché quando uno gioca deve essere sempre all'altezza della situazione. Altri- menti è meglio che se ne stia da parte». Lei torna in un Milan disastrato. «In effetti starò in panchina con tre ragazzi della Primavera, mancano infatti sette nazionali, e Tassotti, Carbone e Savicevic sono infortunati, oltre a Van Basten. In campo altri due baby, Sadotti e Cozza. Ma non mi preoccupo, il Milan sarà caricato e determinato come sempre». Che Milan si aspetta? «Basta guardare la classifica per capire... Un dato importante, anche se non ha più i punti di vantaggio dello scorso anno. Se si considerano i problemi nati dall'inizio di stagione, è una squadra che va a meraviglia, pronta a rivincere scudetto e Coppa dei Campioni». Capello non dà per certo il rientro di Lentini stasera. Fa però intuire che se tutto andrà secondo le previsioni, nel finale 10 manderà in campo. Lentini ha bisogno di giocare per trovare la condizione. Piacenza permettendo, una squadra giunta a Milano con l'intenzione di ripetere 11 colpaccio (il pari) della 3a giornata. Un proposito confermato da Cagni, il quale schiererà una formazione con 3 novità: Gandini in porta, Ferazzoli al posto di Turrini e Ferrante di Papais. Nino Sorniani «Sarò al massimo per la fine del mese ma se Capello vuole lascio la panchina e corro in campo» COPPA ITALIA Gianluigi Lentini (nella foto grande dopo l'incidente del 2 agosto) ha 24 anni e ha giocato nell'Ancona e nel Toro prima di andare al Milan

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