« La mia vita in casa Fellini» di Maria Corbi

«In via Margutta venivano amici e attori ed era sempre festa. Col dottore parlavo anche di politica» «In via Margutta venivano amici e attori ed era sempre festa. Col dottore parlavo anche di politica» « La mia v'ita in casa Fellini» La tata: il vuoto dopo anni felici «AMARCORD» DELLA GOVERNANTE IROMA passi di Mariolona, l'anziana governante di casa Fellini, rimbombano nel grande appartamento vuoto di via Margutta. «La signora è stata ricoverata, sa lo stress...». Mariolona Dainesi, come è affettuosamente chiamata per la sua stazza da robusta massaia romagnola, non vorrebbe dire altro. Da dietro le tende che celano agli occhi dei curiosi il salone stile Ottocento di quella casa che da 27 anni è anche la sua, ogni tanto lancia uno sguardo per strada. Come se si aspettasse di vedere da un momento all'altro spuntare la sua «signora», Giulietta Masina. Ma l'attrice deve sottoporsi a un periodo di cura, prima di tornare a casa. Il ricovero servirà anche a disintossicare il fisico dalle troppe sigarette che l'attrice ha fumato negli ultimi tempi. Una lotta difficile: anche ieri la Masina, all'uscita dal reparto di radiologia, aveva una sigaretta in bocca. Sulle sue condizioni di salute, i medici tacciono. Ma per oggi è annunciato un bollettino ufficiale. Lo aspetta anche la «Mariolona». Signora Dainesi, quando è entrata in casa Fellini? «Avevo quarantotto anni. Io sono di Ferrara e lì vivevo con la mia famiglia. Quando, in ventiquattro ore, ho perso ij mio bambino di otto anni e mezzo, ho sentito il bisogno di scappa- re. Poi la guerra ci aveva lasciato in gravi difficoltà e avevo bisogno di lavorare. E sono venuta a Roma». Dopo ventisette anni saranno tantissimi i ricordi che la legano a Federico Fellini e a Giulietta Masina. «Tanti, tantissimi, il dottore era buono, affettuoso, gentile. Per me la sua morte è stato un dolore enorme. E poi la signora Masina che soffre in questo modo. E' un momento tremendo. Per me loro sono la mia seconda famiglia. Anche quando mi allontano per le vacanze e vado da mio figlio trovo sempre un pretesto per tornare prima. Ho nostalgia». Con Fellini e la Masina ha passato dei bei giorni. «Mai un momento di malinconia o di tristezza. Mi hanno fatto sempre sentire una della famiglia. Questa casa è così bella ed era così allegra. Il dottore così attivo, aveva sempre una cosa da fare o da dire. Amava molto stare a casa quando non era impegnato nelle riprese di qualche film. Il telefono squillava in continuazione e lui rispondeva a tutti. Adesso lo vedo in ogni angolo. Tutto mi ricorda lui. Un libro, i quadri, la televisione, il divano di velluto dove si sedeva con gli amici, le caricature». Il maestro amava la televi¬ sione? «Quando si alzava la' mattina veniva di là nell'office e mi chiedeva: "Mariolona, quali sono le ultime notizie che hai sentito in tv?". Sa, lui è stato giornalista. Lui mi diceva le sue opinioni e parlavamo, parlavamo». Anche di politica? «Sì. Quando sentiva le notizie di quelli che comandavano e rubavano diceva: "Mariolona mia, dove andremo mai a finire"». A casa veniva tanta gente... «Sì, tanta. Attori, registi ma anche tanti amici non famosi. Roberto Mannoni, Pietro Notarianni, Maurizio Mein. E poi c'era Mastroianni con la signora Flora. Quando lui era a Roma veniva quasi sempre. Poi andavano a cena fuori. A volte mangiavano a casa. Allora la signora Masina si trasformava in cuoca. E che cuoca! Brava davvero. Insieme preparavamo tagliatelle asciutte o pasta alla bolognese e poi l'arrosto. Amava cucinare a volte anche solo per il signor Federico. In fondo erano due pantofolai». Eppure la signora Masina quando stava bene spesso viaggiava. «Sì, a lei piace tanto viaggiare. E poi sa è ambasciatrice dell'Unicef. Era il dottore che lasciava la casa meno volentieri». Un impegno per i bambini bisognosi, quello della Masina, che forse riempiva il vuoto dei due figli che lei e Fellini hanno perso... ((Alla signora piacevano i bambini. Tutte e due, io e lei, avevamo provato il dolore di perdere un figlio. Ne parlavamo spesso». Anche con il maestro? «Con lui non ho mai toccato l'argomento. Penso che i bambini gli piacessero ma non ho mai osato chiederglielo. Avevo paura di addolorarlo». Quali sono le ragioni di questo nuovo ricovero della Masina? «Che vuole, il dolore... Per lei il dottore era come un dio. Ha sempre vissuto per lui. Nonostante fosse malata, quando il dottore è stato trasferito a Roma, la signora Giulietta andava tutti i giorni a trovarlo. Gli portava le cose che lui preferiva mangiare. Poi anche in rianimazione. Le avevano consigliato di non andare, ma lei voleva stare vicina al marito. Ci andava a giorni alterni, a tarda sera per evitare voi giornalisti». E dopo la morte si è lasciata andare... «Dopo la morte del marito è rimasta come impietrita. L'unica cosa che facevamo era rivedere i film del dottore in televisione. La signora non mangiava quasi più. Si è tanto indebolita e il nipote ha deciso che era meglio portarla in clinica. Così si riprenderà prima. Tra otto-dieci giorni sarà di nuovo a casa». Maria Corbi

Luoghi citati: Ferrara, Roma