«Questa Lega porta alle armi»
«Questa Lega porta alle armi» «Questa Lega porta alle armi» ROMA. «Quando la storia torna indietro, la parola passa alle armi». Lo ha affermato il segretario della de Mino Martinazzoli intervenendo a Salerno ad una manifestazione di sostegno alla candidatura di Giuseppe Acocella, sotto l'insegna di «Progresso Salerno», espressa da cattolici e socialisti-riformisti. Martinazzoli su richiesta dei giornalisti ha poi precisato, a proposito di questa espressione, che si riferiva alla «predicazione della disunità nazionale che è proprio oggi della Lega». Il rischio, a suo avviso, non è tanto quello di una intenzione di frattura ma quello del «determinarsi di una condizione che passo dopo passo possa portare ad una vertigine». Ed a questo punto il segretario della de ha lanciato una esortazione ai cattolici democratici del Sud dove è soprattutto necessario scoprire il senso dello Stato. Ed il senso del momento delicato della lotta politica del Paese Martinazzoli lo ha espresso concludendo il suo discorso con la citazione del motto del giornale «Adesso» di don Primo Mazzolari: «Adesso chi non ha una spada venda il mantello e ne compri una». Sempre in casa de, un altro attacco a Bossi è stato sferrato da Carlo Fracanzani. «Chi viene meno al rispetto del Presidente della Repubblica e del suo ruolo? «Le parole di Bossi pongono, e in termini gravi, tale quesito - osserva Fracanzani . Un rappresentante di una forza politica che pretende di sostituirsi al Capo dello Stato nel ruolo di scioglimento delle Camere e fissazione delle elezioni e pretende di determinare i comportamenti del Capo dello Stato sulla base delle proprie convenienze mette in luce una totale mancanza di rispetto del Presidente della Repubblica e del suo ruolo». Fracanzani critica anche nel comportamento di Bossi «una tendenza all'occupazione delle istituzioni da parte di una forza politica più pesante di quelle già gravi che in passato hanno caratterizzato certi comportamenti dei vecchi partiti e il disprezzo per il quadro costituzionale». Conseguenza: far quadrato intorno al Capo dello Stato e, conclude Fracanzani, «unirsi nel respingere con fermezza tali diktat a difesa del Capo dello Stato, del Parlamento, della Costituzione». Ir. i.]
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