I guerriglieri di Kreuzberg

I guerriglieri di Kreuzberg I guerriglieri di Kreuzberg «Impiccheremo tutti i capitalisti» zio di Delikatessen italiane. Il volantino che l'ha rivendicato invitava i proprietari a «sparire», tempo utile il 31 gennaio prossimo. Altrimenti «salterà tutto in aria», prometteva. Forse per i suoi richiami viscerali e intensi, è soprattutto la distribuzione alimentare negozi e ristoranti - a coagulare la rabbia dei nuovi terroristi, a suggerirne minacce e slogan. «Preparatevi al momento in cui vi rovesceremo in gola tutte le vostre cibarie e i vostri vini da cento marchi», dice un volantino firmato Klasse. Un altro intima l'esilio ai «corrotti bottegai» che smerciano salumi italiani e pàté francesi a Kreuzberg. Un altro ancora avverte i «tafani borghesi» che ci vanno, nei negozi e nei ristoranti chic che «si moltiplicano come la peste suina»: «Vi faremo soffocare, nei vostri cibi di lusso». Ma se davvero autonomi e Klasse gegen Klasse «inseguono un mito da salvare, un proletariato che non c'è mai stato» come sostiene indispettita la sinistra storica - il programma dei neoterroristi prevede obiettivi e tattiche mobili e variabili, adeguate alla situazione e ai momento. Dalla «conquista con le fiamme di una macchina» al lancio di escrementi contro i negozi, dalle scritte minatorie sulle facciate degli immobili «conquistati dai ricchi» allo «strappo», la tecnica forse più innovativa della guerriglia urbana berlinese: quando il semaforo è rosso, un piccolo gruppo si avvicina a un'auto e le strappa, letteralmente, la portiera. «Kaoten», gente del caos, li definiscono polizia e partiti. Ma loro avvertono, nella cantilena che ricorda altri proclami: «Carrieristi e yuppies, viscida gentaglia, pagherete tutto». Nell'immagine grande, la via principale di Kreuzberg, prima che venisse investito dalla speculazione economica. Qui accanto, un gruppo di autonomi e sopra immigrati turchi, tradizionali abitanti del quartiere Emanuele Novazio

Persone citate: Klasse