Tutta la curva per l'ultime abbraccio a «papà Mario» di Lorenzo Del Boca

Tifosi e giocatori hanno seguito il feretro del presidente della Fiorentina tra le bandiere viola a lutto: «Ci mancherà» Tifosi e giocatori hanno seguito il feretro del presidente della Fiorentina tra le bandiere viola a lutto: «Ci mancherà» Tutta la curva per l'ultime abbraccio a «papà Mario» In 25 mila ai funerali di Cecchi Gori Berlusconi saluta la vedova FIRENZE DALL'INVIATO Un altro grande che se ne va lasciando la sua gente un po' incredula e un po' stordita. La bara di Mario Cecchi Gori è passata fra bandiere e sciarpe viola fatte ondeggiare mestamente come accade di rado, nei giorni più tristi. Nemmeno il momento della retrocessione nella serie B della Fiorentina era apparso così lugubre. L'hanno accompagnato con la morte nel cuore, come è successo poche settimane fa per l'allenatore Manlio Scopigno e Paolo Mantovani, protagonisti come lui delle domeniche del pallone. O come è stato, più recentemente, per Federico Fellini, che, pur godendo di maggiore popolarità, viveva allo stesso modo del cinema. Mario Cecchi Gori era uno di quei personaggi che si impongono all'attenzione. Per questo, se mancano, la loro assen- sita, non si perde più. Latitudine geografica o successo sono indifferenti. E' un marchio che ognuno si porta dietro. Anche lo spirito di Cecchi Gori era rimasto quello del toscano - del «toscanaccio» - con la battuta facile di chi sapeva scherzare su tutto e non aveva paura di ridere anche di sé stesso. Per questo la gente piangeva: piangeva davvero. Se n'è andato in un giorno di vigilia di campionato, con la Fiorentina ferma per un turno di riposo. Lui, uomo del pallone, lontano anche mentalmente dagli stadi. E se n'è andato - lui, uomo di spettacolo - quasi al seguito di Federico Fellini, nell'ideale continuazione di una stessa pellicola con amici comuni Zeffirelli, Paolo Villaggio, Taviani, Rosi, Verdone, Tognazzi Junior - che assistono ad una cerimonia alla quale, in qualche modo, hanno già partecipato. Pallone e cineprese. «Marione», uomo di successo e di intuizioni geniali, è rimasto una persona della sua gente. Uno che andava al bar, che chiacchierava volentieri, che non si formalizzava, che dava e chiedeva il «tu». «Insomma, uno di noi - dicono -, uno che ci mancherà davvero». E' PACE Lorenzo Del Boca KJET

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