Ricoverata la Masina è grave

Il medico decide il trasferimento d'urgenza in clinica nel primo pomeriggio in seguito ad una crisi Il medico decide il trasferimento d'urgenza in clinica nel primo pomeriggio in seguito ad una crisi Ricoverata la Masino, è grave //peggioramento dopo l'addìo a Fellini La governante in lacrime «Per lei Federico era un dio si sente confusa e disperata Si è lasciata andare al dolore» ROMA. Giulietta Masina è grave. Nelle prime ore del pomeriggio di ieri, il professor Roberto Tavanti (suo nipote) ha deciso di farla ricoverare alla clinica Columbus. «Dal giorno dei funerali - ha detto la governante di casa Fellini, Mariolona, vissuta con la coppia per 27 anni - è stato un progressivo calo delle sue condizioni di salute. Il marito era il suo Dio, era tutto per lei, e dopo la sua morte si sente confusa». Ora è rimasta ad assisterla, alla casa di cura, la sorella Mariolina. «Addio, amore mio». L'immagine di Giulietta, sempre più fragile, di una piccola mano che salutava, con il rosario intrecciato fra le dita, la bara del suo Federico, delle labbra atteggiate a quel sussurro insieme tenero e disperato, è parsa a tanti come una triste premonizione. E molti hanno pensato, e molti hanno detto: «Quei due non rimarranno separati a lungo». Malata, ormai da molti mesi, di una grave forma di tumore, la compagna del regista ha resistito fino all'ultimo respiro del marito, animata da una forza d'animo che soltanto il grande amore che per cinquant'anni ha animato questa coppia straordinaria, ha potuto alimentare. La stessa forza che è parsa più vigorosa delle braccia affettuose che sostenevano la sua esile figura per tutto il tempo del funerale. Uniti, fino all'ultimo traguardo. Una storia d'amore e una sintonia professionale che hanno commosso il mondo quando Fellini fu colpito dall'ictus, il 3 agosto scorso, al Grand Hotel di Rimini. Il 30 ottobre del '43, Giulietta e Federico si erano sposati a Roma. E per le nozze d'oro lei, sognando di fare una bella festa, aveva preparato un cartoncino speciale: la riproduzione, con minime varianti, della partecipazione disegnata allora da Fellini. Risale al 6 settembre scorso il primo ricovero dell'attrice. Il riserbo attorno al suo «malessere» è totale. Si parla di «grave esaurimento» e se ne individuano le cause nello stress derivato dal non essersi mai risparmiata, senza tregua, nell'assistere il marito, fin da quando Fellini era stato ricoverato a Zurigo per essere sottoposto ad un intervento al cuore. Pallida, smagrita, dava la sensazione di soffrire per qualcosa di più grave, ma l'affettuosa cintura di protezione di amici e parenti aveva evitato, in quell'occasione, che trapelasse la verità. Mentre il marito è ricoverato a Ferrara, lei deve entrare in una clinica romana per sottoporsi a cure. C'è chi dice a un ciclo di chemioterapia e il turbante che si vedrà sul suo capo, da allora in poi, sembra testimoniare uno degli effetti collaterali di queste cure, la perdita di capelli. La notizia del ricovero di Giulietta viene data al regista con estrema cautela: si teme che un'emozione troppo forte possa aggravare la sua già difficile condizione, spezzando un equilibrio del tutto instabile. Poi, a poco a poco, le nuvole nere sembrano rischiararsi e torna qualche sprazzo di sereno per la coppia. Dalla casa di cura Columbus Giulietta sta sempre attaccata al telefono: all'altro capo del filo, nella sua camera al centro di riabilitazione San Giorgio, di Ferrara, Federico. Si PS/VP 6382-M3I l_. 3J025-000* PROCESSORE 80486 Dx 33 MHz • RAM 4Mb ESPANDIBILI A 64 GRAFICA SVGA LOCAL BUS • MEMORIA VIDEO 1 Mb VIDEO COLOR114" IBM 6312 3 SLOT, 2 SERIALI + 1 PARALLELA • HARD DISK 120 Mb DRIVE 3.5" 1,44 Mb • DOS 5.02 ITA + WINDOWS 3.11TA + MOUSE " IVA esclusa scambiano parole d'amore e di coraggio e fanno ancora progetti, più forti della paura. Poi, il 19 settembre, lui non ce la fa più, vuole rivederla, vuole mostrarle che si è ripreso. E, con la «complicità» dei medici, mette in atto la sua «fuga d'amore» per Giulietta. «Non voleva ripartire dirà in seguito lei agli amici, sorridendo emozionata -. Mi ha fatto quella bella sorpresa che non mi aspettavo e poi non voleva più saperne di ritornare a Ferrara. Ma alla fine si è convinto, ha capito che non poteva fermarsi. Avevamo solo bisogno di riabbracciarci, di stare un po' insieme». E nelle parole del medico curante del regista, il dottor Gianfranco Turchetti, la determinazione di un «complotto» a fin di bene: «Questa visita ha giovato a entrambi. Fellini è ripartito più sollevato e più motivato a continuare la terapia». Anche Giulietta migliora, prende qualche chilo, sembra più forte e i medici, pochi giorni dopo, le permettono di tornare a casa. E proprio a casa Federico torna a trovarla il 9 ottobre. Giulietta trascorre la sua attesa sbirciando la strada dietro le tende della finestra che si affaccia su via Margutta, fino a quando non scorge il marito. I medici lo accompagnano per trasferirlo al Policlinico Umberto I, ma commentano: «Non sarebbe stato facile negargli questa "libera uscita". A tutti i costi avrebbe preteso di passare da casa a salutare la moglie». Quel giorno, gli occhi del «maestro» mostrano a tutti la sua gioia del ritorno tra le pareti domestiche e la gran voglia di tornare alla vita di sempre. E' ancora il dottor Turchetti che, in quell'occasione, sottolinea l'importanza di mantenere vivo un mondo di affetti per imboccare la strada della guarigione: «Portarlo da un ospedale all'altro senza fargli nemmeno rivedere per un attimo i suoi cari e le sue cose sarebbe stato un errore. Dopo quattro mesi era necessario che avesse un contatto diretto con la sua realtà». E', forse, l'ultimo momento di serenità per la coppia. La situazione precipita, Fellini entra in coma e per Giulietta s'inizia il calvario dell'attesa. Le impediscono di andare all'ospedale, i medici vogliono che ricordi «il suo amore» sorridente, come l'ha visto l'ultima volta. Vogliono che continui a leggere i bigliettini affettuosi che Federico affidava all'infermiera perché li consegnasse a lei. Vogliono risparmiarle almeno l'immagine di un dolore che, ormai, la sta consumando dentro. Poi, la fine. Federico l'ha preceduta attraverso la porta dell'ignoto. E lei, probabilmente, aspetta di raggiungerlo. A destra Giulietta Masina o la sorella Marie-lina. Sotto, l'attrice con Federico Fellini Maria Cerbi ' .

Luoghi citati: Ferrara, Rimini, Roma