Nel lago il tesoro di Napoleone

Nel lago il tesoro di Napoleone Nel lago il tesoro di Napoleone Smolensk, si cerca l'oro rubato agli Zar SSEMLIOVO TOIACHTCHY, l'immobile. Fa fede al suo nome, questo lago vicino al villaggio di Semliovo, in mezzo alla grande pianura russa, tra le sorgenti del Dniepr e del Volga, a trecento chilometri da Mosca. Che tristezza. In questo inizio di inverno russo, il lago, imprigionato sotto un leggero strato di ghiaccio, non si muove mai e sembra confondersi con un cielo così basso che al confronto quello del Nord Europa sembra luminoso. E non c'è neanche un canale attorno. Soltanto chilometri e chilometri di foreste di betulle, con le radici nella neve, che oscillano sotto il vento gelido. Più in là, verso Ovest, c'è Smolensk, l'ultima città prima della frontiera, e poi Minsk, Varsavia e, a duemilaseicento chilometri, Parigi. Il 4 novembre 1812, le truppe in rotta di Napoleone sono qui, dopo aver lasciato Mosca. L'imperatore, dall'alto della chiesa del villaggio di Semliovo, osserva la città vicina, Viazma, che brucia. L'esercito imperiale è in fuga, ma non sa che il peggio è ancora davanti a lui. Il maresciallo Berthier scrive: «C'è una sola cosa che ci rallenta, il convoglio». Il convoglio? Tonnellate d'oro, oggetti d'arte - tra cui la croce di Ivan il Grande - e armi anti¬ che, sottratte ai forzieri del Cremlino. Nelle sue memorie, Berthier indica che allora i francesi decisero di sbarazzarsi del tesoro e di gettarlo nel lago di Semliovo. Uno storico russo, Mikhailovski-Danilevski, conferma l'episodio, come pure Walter Scott, nella sua «Vita di Napoleone I». Qualche tempo fa, un vecchio confessa al capo del villaggio che, negli Anni 30, in pieno terrore staliniano, aveva sottratto all'incendio della chiesa qualche libro antico, scritto dai pope, sulla storia della regione. Uno di questi raccontava di 15 tonnellate d'oro gettate nel lago dalle truppe napoleoniche. La storia sarebbe finita qui, nuti a studiare la possibilità di installare sul lago nuovi sistemi di rilevamento dei campi elettromagnetici. Con i loro stivali di caucciù da pescatori di trote, i loro berretti in testa, i) loro armamentario, tra cui un canotto pneumatico ad alto rischio tanto pareva navigato, assomigliavano lì per lì più a cercatori d'oro che a scienziati. Ma loro ci credono. «Abbiamo il 75 per cento di possibilità di successo», dice Vitali Piatnitski. «Tutto dipende ora dall'intervento di uno sponsor». Tutto dipende anche dalla buona volontà delle autorità locali, che sono divise: bisogna incoraggiare le ricerche o fermarle? Valentina Frolova, la direttrice dell'amministrazione di Semliovo, caricatura di un apparatchik dell'era Breznev, è reticente. Due anni fa, aveva ordinato alla polizia di impedire ai cercatori, venuti con i loro scafandri, di immergersi nel lago. Da un lato teme l'arrivo degli affaristi; dall'altro ha paura che tutte queste ricerche siano pericolose per l'ambiente. «Qui - dice - la gente veniva a raccogliere funghi, a pescare, a riposarsi. Se il lago sarà svuotato, come potranno ancora farlo?». Un'immagine del tragico passaggio della Beresina quando il sottile strato di ghiaccio si ruppe e migliaia di soldati furono inghiottiti dalle gelide acque del fiume e il tesoro sarebbe rimasto tranquillamente in fondo al lago, se un geologo di Mosca, Vitali Piatnitski, appassionato di storia e di esoterismo, non avesse lanciato una prima spedizione nel 1960. Dopo un incontro con il ministro dell'Energia dell'epoca, propose di fare svuotare il lago. Gli abitanti del kolkhoz rifiutarono. Più tardi, inchieste scientifiche notarono delle anomalie nelle acque, in particolare un tasso di argento mille volte più alto della media. Una settimana fa è stata organizzala una nuova spedizione, raggruppando una dozzina di membri dell'Istituto centrale di studi scientifici sulla geologia del metalli preziosi, ve¬ José-Alain Fralon Copyright «Le Monde» e per l'Italia «La Stampa»

Persone citate: Berthier, Breznev, Napoleone I, Valentina Frolova, Vitali Piatnitski, Walter Scott

Luoghi citati: Italia, Minsk, Mosca, Nord Europa, Parigi, Varsavia