Anche Voci nello scandalo Sisde di Francesco Grignetti

L'attuale Commissario di Roma sotto inchiesta per peculato, presa la collaboratrice di Malpica L'attuale Commissario di Roma sotto inchiesta per peculato, presa la collaboratrice di Malpica Anche Voci nello scandalo Sisde L'ex direttore: ci fu il summit per insabbiare ROMA. «Quando ero ministro dell'Interno non mi è mai stata fatta alcuna offerta di denaro». Lo precisa Amintore Fanfani in una lettera al direttore dell'Indipendente. Il quotidiano di Feltri aveva scritto che l'ex ministro aveva «ammesso di aver rifiutato i soldi, confermando così che il Sisde offriva denaro». «Nel corso di una imprevista conversazione telefonica con La Stampa - dice Fanfani -, alla domanda "se potevo confermare che qualcuno era venuto al Viminale per offrirmi soldi", ho risposto: "Mi conoscete bene: posso confermare che per istinto ed educazione di fronte a un invito di questo genere io risponderei in un modo solo: no". Quindi - precisa Fanfani - ho parlato di un'ipotesi, non di un fatto accaduto. Per conseguenza da ciò che La Stampa ha pubblicato, si deve dedurre quale sarebbe stato il mio comportamento se mi fosse stata fatta un'offerta impropria. Ma non se ne può dedurre che una tale offerta mi sia stata fatta». [Agi] itt FAN N FANI prefetto regge il Campidoglio su incarico del ministro Nicola Mancino, dopo lo scioglimento del Consiglio comunale. Voci era arrivato puntuale all'interrogatorio, fissato per le 15,30. Solito rituale di domande e risposte. Ha negato di aver mai autorizzato finanziamenti per il ministro Scotti, all'epoca titolare dell'Interno. Avrebbe riconosciuto come autentici, però, alcuni documenti di Galati. E così, in questa maniera anodina, anche il prefetto Voci ha dato un colpo alla credibilità del suo ministero. Ma a un certo punto la situazione è precipitata: da testimone, l'ex direttore del Sisde si è ritrovato sotto indagine. Non ha potuto smentire, infatti, di aver intascato diverse centinaia di milioni. Ha provato a spiegare che si trattava di fondi destinati al pagamento di informatori. Ma i giudici non gli hanno creduto. Immediatamente prima di Voci, i giudici hanno ascoltato bibbia. «Ormai chi è arrestato non parla più - polemizza l'avvocato Nino Marazzita, difensore di Broccoletti - perché ha paura di "beccarsi" l'accusa di attentato alla Costituzione. E così si scoraggiano anche le presentazioni spontanee». Ma il primo ad essere interrogato, ieri mattina, è stato Luigi De Sena. Caporeparto del Sisde, dirigente potentissimo durante la gestione di Malpica, ex capo della Mobile romana agli inizi degli Anni Ottanta. De Sena è caduto in disgrazia l'anno scorso, quando lo zio Mario, ex capo di stato mag- la Zarina del Sisde, al secolo Matilde Martucci. Dopo nemmeno ventiquattro ore di ricerche, i carabinieri l'hanno arrestata ieri mattina a casa sua, in via Ferruccio, dietro piazza Vittorio. La segretaria di Malpica ha opposto il silenzio ad ogni contestazione. Non ha aperto bocca. Né ai carabinieri che la portavano in caserma, né davanti ai giudici che la interrogavano. Una vera spia incrollabile nel difendere i suoi segreti, fossero anche questioni di portafoglio. L'interrogatorio è finito bruscamente e lei adesso è a Re¬ prato per loro, sempre con fondi riservati, case lussuose, aperto una agenzia di viaggi al figlio, fatto assumere il genero al Sisde. E proprio il marito della figlia, un tempo tanto amato, sarebbe diventato adesso uno dei suoi grandi accusatori. Ai magistrati avrebbe raccontato come la suocera abbia manovrato la sua vita. Prima facendolo assumere al Sisde come funzionario. Poi, alle prime liti in famiglia, allontanandolo dalla sede con viaggi-pretesto. Fino alle dimissioni forzate. Un benservito, con tanto di lauta liquidazione, di cui la regista è stata proprio Matilde Martucci, il vero capo dei servizi segreti italiani. Maria Corbi Nella cassetta di Calvi Il prefetto Alessandro Voci giore dell'Arma, poi sindaco di Nola (Napoli) e de di stretta osservanza gavianea, è rimasto impigliato in una delle tante inchieste su camorra e politica. I magistrati avevano molte cose da chiedere a Luigi De Sena, specie per quanto riguarda i frequenti viaggi in Sud America. Secondo le accuse di Broccoletti, avrebbe fatto investimenti in Argentina a spese del sei-vizio segreto. E lui si è difeso con tanto di documenti per dimostrare che si trattava soltanto di spese legittime. Francesco Grignetti

Luoghi citati: Argentina, Napoli, Roma, Sud America