Von Trotta «Boicottano il mio film»
Von Trotta; «Boicottano il mio film» Londra, accuse della regista alla prima de «Il lungo silenzio», sulla mafia Von Trotta; «Boicottano il mio film» «In Italia pressioni perché non sia programmato» LONDRA. Pugni in tasca per impedire alle mani di tormentarsi a vicenda, Margarethe von Trotta sbuca dal buio e raccoglie l'ovazione della platea al Lumière, al termine della proiezione de «Il lungo silenzio». Con amarezza appena dissimulata, accusa: «Dopo la prima di Palermo ad aprile, in Italia il film è stato boicottato». Sgranano gli occhi gli spettatori della domenica mattina, alla presentazione dell'ultimo lavoro della regista al London Film Festival. «E' restato in cartellone un paio di settimane appena, e non solo al Sud - prosegue von Trotta -. I proprietari dei cinema sono stati restii a programmarlo. Una simile accoglienza mi ha persuaso che l'argomento era giusto. In Italia c'è ancora paura». La storia della donna di un giudice romano assassinato per aver scoperto un traffico d'armi che coinvolge il governo, secondo la regista ha intimorito qualcuno. Sono stati i riferimenti a Mani Pulite o l'appello finale alle vedove delle vittime di mafia a rivelare quello che sanno? «In Italia non si può mai dire - dice la von Trotta -. Ho l'impressione che siano arrivati non veri e propri ordini, ma piuttosto piccole raccomandazioni a non programmare il film. Ovunque andiamo, "Il lungo silenzio" è ricevuto con entusiasmo: ecco perché la cosa ci appare tanto più strana». La Margarethe di ferro si commuove nel ricordare la collaborazione con Giovanna Terranova: ((Abbiamo avuto un'intesa bella e profonda. Mi ha detuo: come hai fatto a capire così bene la mia vita? Sembra che tu mi abbia parlato per due anni, anziché per due giorni». C'è anche il giudice Caponnetto dietro il personaggio di Tommaso, il procuratore della Repubblica che protegge le indagini del protagonista Marco Canova, ammette la regista. Il film, però, rimane pur sempre una fiction. «Ci sono cose che si dicono meglio con la fiction - spiega la von Trotta -. Mi sono sentita però un po' colpevole quando le vedove sono venute ad abbracciarmi piangendo dopo la prima palermitana». E ribadisce: «I giornali siciliani hanno dedicato poco spazio al film». Maria Chiara Botta zzi
Persone citate: Canova, Caponnetto, Giovanna Terranova, London, Maria Chiara Botta
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