Il Toro vuole cinque miliardi e due punti di Claudio Giacchino

Il Notaio cerca il sostegno economico dei tifosi, Mondonico spera di tornare al successo Il Notaio cerca il sostegno economico dei tifosi, Mondonico spera di tornare al successo Il Toro vuole cinque miliardi e due punti Tridente contro la Reggiana, che finora non ha mai vinto Il giovane Falcone per la prima volta in campo in serie A TORINO. Il Toro cerca 5 miliardi e due punti. Il denaro, si augura il presidente Goveani, sarà portato da «Azione granata», l'operazione finanziaria che consentirà ai tifosi di diventare, seppur indirettamente, azionisti della società. I punti, si augura Mondonico, arriveranno oggi contro la Reggiana per restituire slancio ad una classifica che un ottobre di stenti ha reso grigia. Mentre la squadra s'allenava al Filadelfia sotto la pioggia, il Notaio, in sede, davanti ad una siepe di taccuini e telecamere, lanciava l'associazionismo dei tifosi denominato «Azione granata»: l'iniziativa è inedita in Italia, la ispirano le Public Companies britanniche, è parente, ma non stretta, delle esperienze spagnole del Real Madrid e Barcellona. La spieghiamo a lato. Ed eccoci alla banda dell'Emiliano che non conosce il sapore del successo in campionato da trentotto giorni: battuto il Genoa a fine settembre, i torinisti hanno subito sconfitte contro Juve, Sampdoria e Cagliari e ottenuto un pareggio con l'Inter a San Siro. Coincidenza: il calendario contrappone agli smemorati della parola «vittoria» gli ignoranti assoluti. La Reggiana di Pippo Marchioro non ha ancora conquistato i 2 punti in serie A (è l'unica): sei volte ha impattato, quattro ha perduto. Inoltre, è zavorrata da un attacco pessimo, autore della miseria di quat- tro reti. I granata, guardando ai numeri, non avrebbero potuto sognare, insomma, avversario più malleabile dopo le fatiche di Coppa. Malleabile, ma unicamente sulla carta: con la Juve la Reggiana è stata travolta (4-0), contro Inter, Atalanta e Parma invece ha ceduto invece con il minimo scarto. Gli uomini di Marchioro hanno sinora dimostrato idiosincrasia al gol: eppure, per quelle stranezze tattiche del calcio, oggi si schiereranno con un'unica punta, il piccolo, guizzante Padovano. Di contro, il Torino ne metterà in campo tre: Silenzi, Carbone e Osio. Ovviamente, Mondonico s'è ben guardato dal dirlo in modo chiaro, come tutti i sabati ha detto e non detto: «Là davanti, tra Aguilera, Francescoli e Osio l'unico che sta bene è Osio... il suo impiego è anche una questione di fiducia... Delli Carri ha problemi fisici, inoltre Falcone mi sembra più adatto alle caratteristiche di Padovano... e pure Mussi è affaticato». Ergo: i tre succitati attaccanti e il giovane Falcone, promosso titolare nella bolgia di Aberdeen, vanno in campo; Francescoli in panchina e Pato in tribuna. Per Falcone si tratterà della prima volta in serie A. Il resto del Toro: Sordo e Sergio sulle fasce, Fusi libero, a centrocampo Cois, Venturin e Fortunato. Quest'ultimo si dichiara felice di tornare nel vivo del gioco dopo l'esperienza scozzese vissuta alle soglie e dentro la propria area di rigore. Per la verità, Fortunato è ormai un uomo a tutto campo, a seconda delle esigenze della partita te lo ritrovi anche di fronte al portiere avversario. Non a caso è il vicebomber, dopo Silenzi è il granata che ha segnato di più: 4 reti, metà in campionato (Atalanta e Juve) e metà in Coppa (entrambe all'Aberdeen). Ma il Fortunato multiuso è pure uomo di spogliatoio, forse il capo. Sentitelo: «Ho parlato ai compagni e a Mondonico domandando loro se non sia forse il caso di essere meno belli ma più concreti. I due punti lasciati a Juve e Samp mi bruciano ancora». Arriva la Reggiana ma si parla anche dell'Arsenal. Mondonico è deluso, sognava l'Ajax e la rivincita; soddisfatti, o perlomeno non timorosi, giocatori e dirigenti, il roboante 7-0 rifilato dagli inglesi allo Standard Liegi non preoccupa più di tanto. «Perché - dice il direttore generale Zaccarelli - la squadra belga vive un momento di sbando, c'è guerra tra allenatore e giocatori. Nel primo turno, i londinesi faticarono ad eliminare i danesi dell'Odense (vittoria esterna 2-1, pari casalingo 1-1), quindi non sono insuperabili. Meglio loro dei tedeschi del Leverkusen, dell'Ajax e del Parma». Claudio Giacchino Fortunato: «Bisogna essere meno belli ma più concreti» Il Toro non vince da 4 giornate

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