Ignoriamo gli amori della Milo e compriamo l'aspirina in Grecia

In esilio per poter creare lettere AL GIORNALE Ignoriamo gli amori della Milo e compriamo l'aspirina in Grecia Le scelte di Sandra Leggo su La Stampa di venerdì 5 novembre che Sandra Milo sta per pubblicare un fondamentale scritto sui suoi rapporti amorosi con gli ex potenti socialisti. Normalmente queste notizie, secondo me, troverebbero più giusta collocazione nella rubrica «Chi se ne frega» di un noto settimanale di satira. Però qualche motivo di preoccupazicne in più questa volta mi assalte quando leggo: «La donna, di fronte a qualsiasi forma di potere, ha quell'unica grande forza che è la seduzione». Mi sovvengono a questo punto le numerose condidature di porno-star per le prossime elezioni (a cui per altro viene dato ampio spazio dagli organi di informazione) e l'insieme non mi piace. Mi pare di tornare molto indietro: da una parte infatti abbiamo richiami morali e pressioni economiche che ripropongono per la donbna l'unico ruolo consentito di moglie e madre, dall'altra questo connubio di prostituzione-potere. Ecco confezionato un bello schiaccianoci per le aspirazioni di tante donne che, dopo anni di disciplinata preparazione, forse fin troppa, pensavano si fosse raggiunta la legittimazione ad avere ruoli professionali e pubblici, prescindendo dall'uso più o meno continuativo dei propri attributi femminili, ma affidandosi, soprattutto a un altro organo, purtroppo desueto: il cervello. Fra le tante volgarità che si stanno svelando riaffiora anche la tentazione di rimettere al proprio posto le donne, secondo stereotipi italici: mamme o puttane. Forse evitarle che di fronte a tanta buona prova fornita dai poteri gestiti dai maschi, con regole maschili, una maggiore presenza femminile peggiori la situa- zione? Spero di sbagliarmi, ma sento un disagio crescente e preferisco segnalarlo. Nicoletta Casiraghi membro della Commissione Nazionale Pari Opportunità e Presidente dell'associazione per la Democrazia Paritaria. fi concordato e la Lega Una lettera di una ventina di righe pubblicata nella rubrica «Lettere al giornale» di venerdì scorso, a firma del sig. Brunetto Fambrini di Firenze, ha attirato la mia attenzione. Non certo perché scritta in maniera corretta e brillante anzi tutto il contrario - e nemmeno per i suoi contenuti. Fatto è che pur non volendo entrare in polemica con i «leghisti» sulla questione dell'8 per mille, né su altre questioni, mi sento però in dovere di dare una corretta informazione. Il «Concordato fascista» - ma più correttamente i Patti Lateranensi - è stato sostituito dall'Accordo di Villa Madama firmato il 18 febbraio 1984 e ratificato il 25 marzo 1985 con Legge 121 definita «modifica» ma che ha integralmente sostituito i Patti Lateranensi. Quindi dico al sig. Brunetto Fambrini che chi deve «risvegliarsi dall'atavico torpore» non siamo noi italiani, ma proprio lui. Laura Barberis, Savona Contro la volpe e la minilepre Come era da prevedere gli ambientalisti hanno colpito ancora, ottenendo col ricorso al Consiglio di Stato l'interruzione per alcuni giorni della stagione venatoria ed una drastica riduzione delle specie cacciabili, le poche già concesse dallo striminzito calendario venatario regionale. Premesso che la legge antece- dente la 968/77 è stata sostituita con un atto anticostituzionale e che gli agricoltori e i cacciatori hanno vinto su scala nazionale il referendum che è abrogativo e non propositivo, la nuova legge 157/92 all'articolo 18 contempla tra le specie cacciabili l'allodola, il merlo, la cesena, il tordo bottaccio, il sassello ed infine il co¬ lombaccio, specie cacciabUi senza particolari restrizioni. Le restrizioni contemplate dalla Cee riguardano nello stesso articolo 18 il fringuello, la peppola, lo storno e i corvidi, specie che l'articolo 79/409 della Cee permette di cacciare per acconsentire le cacce tradizionali diverse da Paese a Paese e per limitare i danni all'agricoltura, specie cacciabUi con un limite di capi complessivi. Era sufficiente per evitare il provvedimento del Consiglio Superiore della Magistratura introdurre un limitato numero di capi di tali specie entro i 70 capi di migratoria concesse dalla legge regionale. Applicando la direttiva Cee si sarebbe potuto in parte arginare l'aumento incontrollato degli storni che arrecano danni notevoli ai vigneti e oliveti e posto un limite ai danni arrecati dai corvi in particolare durante la semina del mais, ogni seme una o due pannocchie in meno, senza tenere conto poi dei danni arrecati al raccolto: trattasi occhio e croce di qualche migliaio di quintali distrutti nel solo Piemonte. C'è il problema della minilepre, fauna non autoctona presente con centinaia di individui soprattutto nelle zone di ripopolamento e nelle oasi, i cui maschi battaglieri scacciano le lepri e uccidono i leprotti, senza dire dei disastri irreparabili arrecati agli orti scoraggiandone d'ora in poi l'impianto nella valle del Triversa. Proteggere poi la volpe che in questi ultimi anni è diventata numerosa ed invadente, oltreché vanificare i ripopolamenti di selvaggina stanziale si corre il rischio di avere sul territorio, come è accaduto nei Paesi vicini al nostro, un serbatoio endemico di virus della rabbia, pericolosissimo per l'uomo e praticamente incontrollabile. Ario Gai Circolo comunale della Libera Caccia di Roatto (At) Meno gonzi a Corra In Grecia (precisamente a Corfù, nel settembre 1993) una confezione di Aspirina Bayer (da 20 compresse) è venduta in farmacia al prezzo di 144 dracme, pari a L. 973 (cambio del 28-10-1993). In Italia lo stesso medicinale, in confezione da 24 compresse, costa L. 5200. Se una compressa di Aspirina Bayer costa in Italia L. 217 e in Grecia L. 49 (cioè meno di un quarto), è lecito sospettare che qualcuno ci considera più gonzi dei greci? dott. Cesare Cesari, Bari Il sessantotto e mani pulite Ho letto su «La Stampa» del 26 ottobre l'intervista con Oriana Fallaci. Bellissimo messaggio di libertà. Che il 1968 sia stato un anno maledetto mi sembra eccessivo. Ma senza gU uonùni del '68, quelli che come Curdo sono ancora in galera, la rivoluzione italiana di oggi non sarebbe ancora scoppiata, probabilmente. Ma posso anche sbagliarmi. Quello dì cui sono certa è che il popolo italiano oggi vuole pulizia, chiarezza e, certamente, libertà. Maria Lia Palmieri Ripoli Celico (Cosenza) Sensazionalismo e disgusto Scrivo semplicemente per esprimere il mio disgusto, e la mia rabbia, per la voglia di sensazionalismo e la mancanza di rispetto che la stampa sta utilizzando nei confronti di chi soffre, fisicamente e psicologicamente. Non ne posso più del differente atteggiamento che molti stanno adottando. Con tutto il rispetto per Federico Fellini ed i suoi familiari, vorrei sapere quale differenza esiste fra questa vicenda, e quelle riguardanti, ad esempio, i soldati italiani uccisi in Somalia. Se ben ricordo, anche allora la stampa si intrometteva in modo ipocrita e insulso nella sofferenza dei familiari di quei ragazzi morti troppo presto*. Nessuno si scandalizzò allora, perché ora, invece, è l'opposto? E poi, chi si ricorda più dei Curdi e delle altre minoranze, massacrate pochi giorni fa da Saddam Hussein? o di Sarajevo e della Bosnia? Ora ci sono il Medio Oriente e la Somalia a tener banco. Evidentemente ognuno pensa esclusivamente ai propri guai. Peccato. E poi c'è qualcuno che viene a parlare di giustizia uguale per tutti o pagliacciate simili. Davvero un bel mondo questo, in cui devo vivere! Roberto Minazzi, Casale M.to (Al)