La Ferrari pensa al futuro di Cristiano Chiavegato

Prime prove di Adelaide: Senna davanti a Prost e Schumacher Prime prove di Adelaide: Senna davanti a Prost e Schumacher la Ferrari pensa ai futuro Todt: recuperiamo, poi vinceremo ADELAIDE DAL NOSTRO INVIATO Quando Tina Turner salirà sul palco sarà tutto finito. La star americana della musica è stata chiamata per chiudere, con un megaconcerto, il Gp d'Australia. Cioè la gara che stanotte alle 4,30 italiane porrà la parola fine al Mondiale 1993 della Formula 1. Una gara difficile che ha come motivo conduttore la parola «addio». Ultima corsa di Alain Prost che vorrebbe finire in bellezza, ultima prova di Ayrton Senna alla McLaren, dopo sei stagioni di odio e amore. E, si spera, una pietra sul passato da parte della Ferrari, che dovrebbe cominciare la stagione '94 in ben altra maniera, per porre fine, prima o poi, a lungo digiuno di vittorie, che proprio in questa occasione raggiungerà - salvo miracoli - il record negativo di 50 gare consecutive. In attesa di conoscere il responso della pista, si può tentare un bilancio con Jean Todt, salito in groppa, come responsabile della Gestione Corse di Maranello, al Cavallino Rampante, quattro mesi or sono. «Nella seconda parte di questo periodo - dice il francese - abbiamo cominciato a recuperare. E' il risultato di un certo metodo di lavoro. Il team reagisce, esprime una elasticità e una capacità di recupero che prima non c'erano. Questo è sicuramente un toccasana per il prossimo anno. Tutta la FI dovrebbe trarre beneficio dai cambiamenti regolamentari, con vantaggi per lo spettacolo e riduzione delle spese». Ritiene di avere operato bene fino a questo momento? «Non credo di avere bisogno di alibi. Ho avuto carta bianca, libertà di movimento e azione, pieni pote¬ ri. Avrei potuto fare cambiamenti ancora più importanti, ma mi sono autolimitato perché una rivoluzione totale avrebbe portato destabilizzazione. Credo che siamo sulla strada giusta». Ma cosa c'è nel futuro della Ferrari? «Sono sicuro che i risultati arriveranno. Forse non lotteremo per il Mondiale ma per vincere delle corse». Qualcuno dice che ci siano già dei problemi con John Barnard... «Il nostro tecnico inglese sta realizzando la vettura per il prossimo anno, studia quella per il 95 e anche le successive. La Ferrari deve essere un collettivo e non può sentirsi legata a una sola persona. Ma speriamo che Barnard sia la scelta giusta». Come mai non avete portato l'ultima versione del vostro motore in Australia? «Normalmente mi piace che le decisioni vengano prese collegialmente. Ma in questo caso ho imposto la scelta». Il motivo è semplice: la Ferrari ha bisogno di fare risultati, per concludere il campionato se non in bellezza, almeno in maniera positiva e comunque conquistando i punti necessari per classificarsi al quarto posto nelle squadre. Una posizione che vale molti soldi in premi (un paio di miliardi) e per una questione di prestigio. Quindi ha rinunciato a prestazioni più elevate per cercare l'affidabilità. Anche se l'ing. Claudio Lombardi, responsabile dei propulsori, avrebbe sicuramente preferito azzardare sul nuovo per fare sperimentazioni vali- de. Ma il dibattito interno può anche essere considerato valido, se non porterà a fratture. Si chiede a Todt qual è stato il problema maggiore da quando è arrivato in Ferrari. La risposta è per certi versi sorprendente, anche se non nuova, in un discorso non privo di contraddizioni: «I rapporti con la stampa, difficili. C'è una pressione enorme. Ma bisogna convivere, siamo sulla stessa barca, aiutateci». La Ferrari però si potrà aiutare da sola in un modo unico, se e quando tornerà a vincere. Cristiano Chiavegato Alain Prost gareggia in Australia per l'ultima volta in FI : il francese ha già vinto il suo quarto Mondiale

Luoghi citati: Australia, Maranello